ANA BOLENA

 

Personajes

ANA BOLENA

ENRIQUE VIII

JUANA SEYMOUR

PERCY

ROCHEFORT

SMETON

HARVEY

Reina, esposa de Enrique

Rey de Inglaterra

Dama de la corte, amante de Enrique

Caballero, primer amor de Ana

Hermano de Ana, amigo de Percy

Joven músico de la corte, enamorado de Ana

Oficial de Enrique

Soprano

Bajo

Mezzosoprano

Tenor

Bajo

Contralto

Tenor

 

La acción tiene lugar en la corte del rey Enrique VIII de Inglaterra, en el año 1536.

 

ATTO I


Scena Prima

(Sala nel castello di Windsor, negli appartamenti della regina. Il luogo è illuminato)

CAVALIERI
(sempre sottovoce)
Nè venne il re?
Silenzio !
Ancor non venne.
Ed ella?
Ne geme in cor, ma simula.
Tramonta omai sua stella.

TUTTI
D'Enrico il cor
volubile arde d'un altro amor.
Tramonta omai, ecc.
Forse è serbata, ahi misera!
a duol maggior, ecc.
Forse è serbata, ahi misera!
oh ciel! ad onta e duol maggior!
Misera! misera!
o ciel!
a duol maggior!

GIOVANNA
(entrando, agitata )
Ella di me,
sollecita più dell'usato,
ha chiesto. Ella .. perchè?...
qual palpito!
Qual dubbio in me
si è desto!
Innanzi alla mia vittima,
perde ogni ardire il cor,
Ah! sorda al rimorso rendimi,
o in sen ti estingui, amor,
o in sen t'estingui, amor.
Sorda al rimorso rendimi, ecc.

Scena Terza

(Anna comparisce dal fondo seguitata dalle sue 
dame,da paggi e da scudieri. Tutti le dan luogo, 
e rispettosamente le fanno corona. Smeton è nel
corteggio. Silenzio)

ANNA
(a Giovanna)
Si taciturna e mesta mai non vidi assemblea...
Tu stessa,
un tempo lieta cotanto,
richiamar non sai
sul tuo labbro un sorriso!

GIOVANNA
E chi potria
seren mostrarsi
quando afflitta ei vede
la sua regina?

ANNA
Afflitta, è ver, son io...
nè so perchè...
Smania, inquieta,
ignota,
a me la pace
da più giorni invola.

SMETON
(fra sè)
Misera!

GIOVANNA
(fra sè)
lo tremo ad ogni sua parola!

ANNA
Smeton dov'è?

SMETON
Regina!

ANNA
A me t'appressa.
Non vuoi tu per poco
de' tuoi concenti rallegrar
mia corte,
finchè non giunga il Re?

GIOVANNA
(fra sè)
Mio cor, respira !

ANNA
(a le dame)
Dame, prego, udite.

SMETON
(fra sè)
Amor, m'inspira

SMETON
Deh! Non voler
costringere a finta gioia il viso;
bella e la tua mestizia
siccome il tuo sorriso bella.
Cinta di nubi ancora
bella è così l'aurora,
la mesta luna eterna
bella è nel suo pallor.
Chi pensierosa e tacita
starti così ti mira,
ti crede ingenua vergine
che il primo amor sospira,
il primo amor!
Ed obliato il serto
onde è il tuo crin coperto,
teco sospira, e sembragli
esser quel primo amor,
Quel primo amor che...

ANNA
(sorge commossa)
Cessa... deh! Cessa.

GIOVANNA
Regina!

SMETON
O ciel!

CORO
Ella è turbata, oppressa!

ANNA
(fra sè)
Come, innocente giovane,
come m'hai scosso il core!
Son calde ancor le ceneri
del mio primiero amore!
Ah! non avessi il petto
aperto ad altro affetto,
io non sarei sì misera,
ah no! Non sarei sì misera
nel vano mio splendor! Ecc.

(a tutti)

Ma poche omai rimangono
ore di notte, credo.

GIOVANNA
L'alba è vicina a sorgere.

ANNA
Signori, io vi congedo.
E vana speme attendere
che omai più giunga il re.

(s’appoggia a lei)

Andiam, Seymour.

GIOVANNA
Che v'agita?

ANNA
Legger potessi in me!

Non v'ha sguardo cui sia dato
penetrar nel mesto core:
mi condanna crudo fato,
solitaria, a sospirar.
Ah! se mai di regio soglio
ti seduce lo splendore,
ti rammenta il mio cordoglio,
non lasciarti lusingar, ecc.

GIOVANNA, SMETON
(fra sè)
Alzar gli occhi a lei non oso
non ardisco favellar!

CORO
Qualche istante di riposo
possa il sogno a lei recar ...
possa il sogno a lei recar, ecc.

ANNA
Ah! non v'ha sguardo, ecc...
... non lasciarti lusingar!

GIOVANNA, SMETON
(fra sè)
No, non ardisco favellar...

CORO
Qualche istante di riposo...
Ah! qualche istante di riposo
possa il sonno a lei recar...

ANNA
Ah! No, no, non lasciar... ti lusingar! Ecc.

GIOVANNA, SMETON
...no, favellar! Ecc.

CORO
...a lei recar, ecc.

(Anna parte accompagnata da Giovanna y dalle ancelle. La scena si sgombra)

Interludio

Scena Quarta

(Giovanna ritorna dagli appartamenti della regina.
Essa è agitata)

GIOVANNA
Oh! qual parlar fu il suo!
Come il cor il corpi!
Tradita forse,
scoperta io mi sarei?
Sul mio sembiante
avria letto il misfatto?
Ah, no; mi strinse
teneramente al petto:
riposa ignara
che il serpente ha stretto.
Potessi almen ritrarre
da questo abisso il piede;
e far che il tempo
corso non fosse.
Ahi! la mia sorte è fissa,
fissa nel cielo
come il di tremendo!
Ecco...
Ecco il Re!

Scena Quinta

ENRICO
(entra)
Tremate voi?

GIOVANNA
Si, tremo.

ENRICO
Che fa colei?

GIOVANNA
Riposa.

ENRICO
Non io.

GIOVANNA
Riposo io forse?
Ultimo sia questo
Colloquio nostro...
ultimo o Sire,
ve ne scongiuro.

ENRICO
E tal sarà,
si, tal sarà!
Vederci alla faccia
del sole omai dobbiamo:
la Terra, il Cielo
han da saper ch'io v'amo!

GIOVANNA
Giammai, giammai.
otterra vorrei
celar la mia vergogna

ENRICO
È gloria l'amor d'Enrico.
Ed era tal per Anna
agli occhi pur
dell'Inghilterra intera.

GIOVANNA
Dopo l'Imene ei l'era...
dopo l'Imene solo.

ENRICO
E in questa guisa
m'ama Seymour?

GIOVANNA
E il Re cosi pur m'ama!

ENRICO
Ingrata e che bramate?

GIOVANNA
Amore, e fama.

ENRICO
Fama! Si; l'avrete,
e tale che nel mondo
egual non fia;
l'avrete, l'avrete.

Tutta in voi la luce mia,
tutta in voi si spanderà.
Non avrà Seymour rivale,
come il sol rival non ha.
Tutta in voi la luce mia,
solo in voi si spanderà,
come il sol rival non ha.

GIOVANNA
La mia fama è a pie' dell'ara,
onta altrove è me serbata:
la mia fama è a pie' dell'ara!

E quell'ara è a me vietata;
lo sa il Cielo, il Re lo sa.
Ah! s'è ver che
al Re son cara,
l'onor mio più caro avrà.
E quell'ara a me vietata,
lo sa il Cielo, il Re lo sa,
si, lo sa il Ciel, il Re lo sa.
L'onor mio più caro avrà, si, ecc.

ENRICO
Sì... v'intendo.

GIOVANNA
(sorpresa)
Oh Cielo! Sire!

ENRICO
V'intendo.

GIOVANNA
E tanto in voi lo sdegno?

ENRICO
È sdegno e duolo.

GIOVANNA
Sire!

ENRICO
Amate il Re soltanto...
...vi preme il trono solo.
il solo...

GIOVANNA
Io! Io!

ENRICO
...solo trono.

GIOVANNA
Sire!

ENRICO
V'intendo, v'intendo !

GIOVANNA
No, sire!

ENRICO
V'intendo!

Anna pure amor m'offria,
vagheggiando il soglio inglese.
Ella pure il serto ambia
dell'altera Aragonese.
L'ebbe alfin: ma l'ebbe appena,
che sul crin le vacillò.
Per suo danno,
per sua pena,
d'altra donna
il cor tentò.

GIOVANNA
Ah! non io,
non io v'offria
questo core a torto offeso.
Il mio re me lo rapia;
dal mio Re mi venga reso;
più infelice di Bolena,
più da piangere sarò.
Di un ripudio avrò la pena,
nè un marito offeso avrò!

ENRICO
Ella pure amor...
...m'offria, vagheggiando
il soglio inglese, ecc.

GIOVANNA
Ah! non io, io non v'offria. Ecc.

(Giovanna s’allontana piangendo)

ENRICO
Tu mi lasci?

GIOVANNA
Il deggio.

ENRICO
Arresta

GIOVANNA
Io nol posso.

ENRICO
Ascolta; il voglio.
Già l'altar por te si appresto:
avrai sposo e scettro e soglio.

GIOVANNA
Cielo! ...ed Anna?

ENRICO
Io l'odio.

GIOVANNA
Ah! Sire.

ENRICO
Giunto è il giorno di punire.

GIOVANNA
Ah! qual colpa?

ENRICO
La più nera.
Diemmi un core
che suo non era.
M'ingannò pria d'esser moglie:
moglie ancora m'ingannò.

GIOVANNA
E i suoi nodi?

ENRICO
Il Re li scioglie.

GIOVANNA
Con qual mezzo?

ENRICO
Io sol lo so.

GIOVANNA
Ma quale?

ENRICO
Io sol lo so.

GIOVANNA
Ah! qual sia cercar non oso.
Nol consente il cor
oppresso.
Ma sperar mi fia
concesso che non fia
di crudeltà.

ENRICO
T'acqueta.

GIOVANNA
Non mi costi un regio sposo
più rimorsi,
per pietà!

ENRICO
Ah! rassicura il cor turbato...
...nel tuo Re la mente acqueta,
ch'ei ti vegga omai più lieta
dell'amor che sua ti fa, ecc,

GIOVANNA
Ah! sperar fia concesso, ecc,

ENRICO
Avrai fama!

GIOVANNA
No!

ENRICO
Avrai soglio!

GIOVANNA
No!

ENRICO
Ah! rassicura il cor turbato,...
...nel tuo Re
la mente acqueta, ecc.

GIOVANNA
Ah! sperar mi fia concesso, ecc.

(Enrico parte dalla porta segreta; 
Giovanna s’inoltra negli appartamenti)
ACTO I


Escena Primera

(En los aposentos de la reina, en el castillo de Windsor. El salón está profusamente iluminado)

CABALLEROS
(conversando entre ellos)
¿No ha venido el rey?
¡Silencio!
Aún no ha venido.
¿Y ella?...
Está sufriendo, pero disimula.
Ahora en el ocaso está su estrella.

TODOS
El corazón voluble de Enrique
arde por otro amor.
Ahora en el ocaso, etc.
Quizás te espera, desdichada,
un dolor aún mayor, etc.
Quizás te espera, desdichada,
¡oh, cielos! deshonra y dolor.
¡Desventurada, desventurada!
¡Oh Dios,
un dolor mayor!

JUANA
(entrando, agitada)
Ella de mí,
solicita más de lo acostumbrado.
Ella... ¿por qué?...
¡Mi corazón late!
¡Qué duda dentro de mí
ha despertado!
Delante de mi víctima,
mi corazón pierde todo coraje.
¡Ay! Vuélveme sorda al remordimiento,
o extínguete en mi seno, amor,
o extínguete en mi seno, amor.
Vuélveme sorda al remordimiento etc.

Escena Tercera

(Ana aparece por el fondo con su cortejo de damas,

pajes, el músico Smeton, etc. Todos la acompañan
respetuosamente. Se produce un denso silencio entre

los presentes)

ANA
(dirigiéndose a Juana)
Nuca he visto reunión tan taciturna y mustia...
Tú misma,
en otro tiempo tan contenta,
¡reclamar no sabes
de tus labios una sonrisa!

JUANA
¿Y quién podría
mostrarse tranquilo,
cuando afligida ve
a su reina?

ANA
Estoy afligida, es cierto...
No sé por qué...
Una inquietud
sin sosiego, desconocida,
me quita la paz
desde hace varios días.

SMETON
(para sí)
¡Desventurada!

JUANA
(para sí)
¡Tiemblo por cada una de sus palabras!

ANA
¿Dónde está Smeton?

SMETON
¡Mi Reina!

ANA
Acércate.
¿No quieres
con tus conciertos,
alegrar un poco mi corte,
hasta que llegue el rey?

JUANA
(para sí)
¡Respira, corazón!

ANA
(a las damas)
¡Damas, por favor, atended!

SMETON
(para sí)
Amor, inspírame.

SMETON
No obligues a fingir
a tu rostro alegría;
es tan bella tu tristeza
como lo es tu sonrisa.
Aún rodeada de nubes
también es bella la aurora,
la tristeza de la luna eterna
es bella en su palidez.
Quien te vea así,
pensativa y silenciosa,
te creerá una ingenua doncella
que suspira por su primer amor.
¡Por su primer amor!
Y por ti olvidada,
la corona que cubre tus cabellos,
suspira contigo,
y le parece ser aquel primer amor.
Aquél primer amor...

ANA
(le interrumpe, presa de gran emoción)
¡Cállate! ... ¡Ah, cállate!

JUANA
¡Mi reina!

SMETON
¡Cielos!

DAMAS Y CORTESANOS
¡Está turbada y oprimida!

ANA
(para sí)
¡Cómo, inocente joven,
cómo has conmovido mi corazón!
¡Aún están calientes las cenizas
de mi primer amor!
¡Ah! Si no hubiera abierto mi pecho
a otro amor,
no sería tan desventurada.
¡No sería tan desventurada
en mi vano esplendor!, etc.

(a los presentes)

Pero pocas horas
quedan de la noche, creo.

JUANA
El amanecer se aproxima.

ANA
Señores, os despido ya.
Vano es esperar más tiempo
la llegada del rey.

(buscando el apoyo de Juana)

Vámonos, Seymour.

JUANA
¿Qué os agita?

ANA
¡Si pudieras leer en mí!

No hay mirada que pueda
penetrar en mi triste corazón:
un cruel destino me condena,
solitaria, a suspirar.
¡Ay! Si alguna vez te seduce
el esplendor de un solio real,
acuérdate de mi aflicción,
no te dejes engañar, etc.

JUANA, SMETON
(para sí)
¡No me atrevo a alzar mis ojos,
ni a decir nada!

DAMAS, CORTESANOS
Ojalá que un instante de reposo
pueda el sueño tomar...
pueda el sueño tomar..., etc.

ANA
¡Ah! ¡No hay mirada...
...no te dejes engañar!

JUANA, SMETON
(para sí)
No, no me atrevo a decir nada...

DAMAS Y CORTESANOS
Ojalá que con un poco de reposo...
¡Ay! Que un instante de reposo
pueda el sueño tomar...

ANA
¡Ay! ¡No, no, no te dejes... engañar!, etc.

JUANA Y SMETON
...no, a decir nada! etc.

DAMAS, CORTESANOS
...pueda el sueño tomar! Etc.

(Ana sale acompañada de Juana y el resto de 
su séquito, la escena queda vacía)

Interludio

Escena Cuarta

(Juana, muy agitada, regresa de las habitaciones 
de la reina, poco después)

JUANA
¡Oh, qué palabras las suyas!
¡Cómo han conmovido mi corazón!
¿Me he traicionado a mí misma,
dejando al descubierto mis intenciones?
En mi rostro,
¿habrá leído el delito?.
¡Ah, no; me ha abrazado
tiernamente en su pecho!
Reposa ignorando
que a la serpiente ha abrazado.
Si al menos pudiera retirar
el pie de este abismo
y hacer que el pasado
jamás hubiese existido.
¡Ah! ¡Mi suerte está echada,
fijada en el cielo
como lo está el Día del Juicio!
Aquí está...
¡Aquí esta el rey!

Escena Quinta

ENRIQUE
(Enrique entra por una puerta secreta)
¿Tiemblas?

JUANA
Sí, tiemblo.

ENRIQUE
¿Qué hace ella?

JUANA
Reposa.

ENRIQUE
Yo no.

JUANA
¿Reposo yo, quizás?
Que sea ésta
nuestra última cita...
¡La última, oh señor,
os lo suplico!

ENRIQUE
¡Y así será,
sí, así será!
Desde ahora
a la luz del sol nos veremos:
¡La Tierra y el Cielo
deben saber que os amo!

JUANA
¡Jamás, jamás!
Bajo tierra quisiera
esconder mi vergüenza.

ENRIQUE
Es la gloria el amor de Enrique.
Y así también lo fue para Ana,
a los ojos de toda
Inglaterra.

JUANA
Después de la boda lo fue...
sólo después de la boda.

ENRIQUE
¿Y de esa manera
me ama Seymour?

JUANA
¿Y el rey me ama igualmente así?

ENRIQUE
¡Ingrata! ¿Qué deseas entonces?

JUANA
El amor y la fama.

ENRIQUE
¡Fama! Sí, la tendrás,
y tal, que en el mundo
otra igual no habrá;
la tendrás, la tendrás.

Mi luz, toda sobre ti,
toda sobre ti se esparcirá.
No tendrá Seymour rival,
como el sol rival no tiene.
Mi luz, toda sobre ti,
sólo sobre ti se esparcirá,
como el sol rival no tiene.

JUANA
Mi fama está al pie del altar,
la deshonra, fuera de él, me espera.
¡Mi fama está al pie del altar!

Y este altar me está vedado;
lo sabe el Cielo, y el rey también.
¡Ay! Si es cierto
que el rey me ama,
más precioso debería serle mi honor.
Y el altar me está vedado,
lo sabe el Cielo, y el rey también,
sí, lo sabe el Cielo, y el rey...
Más precioso debería serle mi honor, sí, etc.

ENRIQUE
Sí... ya entiendo.

JUANA
(sorprendida por su tono)
¡Oh, cielos! ¡Mi señor!

ENRIQUE
Te entiendo...

JUANA
¿Tanto es vuestro enojo?

ENRIQUE
Es enojo y dolor.

JUANA
¡Mi señor!

ENRIQUE
Amas al rey sólo por...
...sólo el trono te importa,
sólo...

JUANA
¡Yo! ¡Yo!

ENRIQUE
...sólo el trono.

JUANA
¡Mi señor!

ENRIQUE
¡Te entiendo, te entiendo!

JUANA
¡No, mi señor!

ENRIQUE
¡Te entiendo!

Ana también su amor me ofrecía...
Enamorada en realidad estaba del trono inglés.
Ella también ambicionaba
la corona de la altiva aragonesa.
Cuando al fin la consiguió,
a vacilar sobre su cabeza empezó.
Para su desgracia,
y para su castigo,
de otra mujer
el corazón tentó.

JUANA
¡Ay! Yo no,
yo no os ofrecí este corazón
tan injustamente ofendido.
Mi rey me lo robó;
pues que mi rey me lo devuelva;
más infeliz que Ana Bolena,
más digna de compasión seré yo.
¡De un repudio tendré el dolor,
sin haber ofendido a ningún marido!

ENRIQUE
Ella también me ofrecía...
...su amor,
Enamorada en realidad estaba del trono inglés...

JUANA
¡Ay! Yo no, yo no os ofrecí, etc.

(Juana, llorando, esta a punto de irse)

ENRIQUE
¿Me dejas?

JUANA
Debo hacerlo.

ENRIQUE
¡Detente!

JUANA
No puedo.

ENRIQUE
Escúchame. ¡Te lo ordeno!
Ya el altar se dispone para ti:
tendrás esposo, cetro y trono.

JUANA
¡Dios mío!... ¿Y Ana?

ENRIQUE
La odio.

JUANA
¡Señor!

ENRIQUE
Ha llegado el día de su castigo.

JUANA
¡Ah! ¿cuál es su culpa?

ENRIQUE
La más negra.
Me entregó un corazón
que no era suyo.
Me engañó antes de ser mi mujer:
y siéndolo, continuó engañándome.

JUANA
¿Y su matrimonio?

ENRIQUE
El rey lo disolverá.

JUANA
¿Con qué medio?

ENRIQUE
Sólo yo lo sé.

JUANA
Pero, ¿cuál?

ENRIQUE
Sólo yo lo sé.

JUANA
¡Ay! No me atrevo a pensar
cual será.
Mi corazón oprimido
no lo consentiría.
Pero que me sea concedida la esperanza,
el no hacerlo sería cruel.

ENRIQUE
Tranquilízate.

JUANA
¡Que una boda real,
no me traiga más remordimientos!
¡Por caridad!

ENRIQUE
¡Ah! Sosiega ese corazón turbado...
...en tu rey ten confianza,
que te vea ahora más alegre
por el amor que me hace tuyo, etc.

JUANA
¡Ah! Pero que me sea concedido esperar, etc.

ENRIQUE
¡Tendrás fama!

JUANA
¡No!

ENRIQUE
¡Tendrás trono!

JUANA
¡No!

ENRIQUE
¡Ah! Sosiega ese corazón turbado,...
...deja hacer
a tu rey, etc.

JUANA
¡Ah! Pero que me sea concedido esperar, etc.

(Enrique sale por la puerta secreta; 
Juana pasa a un salón contiguo)
Scena Sesta

(Parco nel Castello di Windsor. È giorno. 
Lord Percy e Lord Rochefort da varie parti)

LORD ROCHEFORT
(incontrandosi)
Chi veggo?...
In Inghilterra tu,
mio Percy?

(si abbracciano)

LORD RICCARDO PERCY
Mi vi richiama, amico,
d'Enrico un cenno.
E al suo passaggio offrirmi,
quando alla caccia ei mova,
è mio consiglio.
Dopo si lungo esilio
respirar l'aura antica
e il ciel natio,
ad ogni core è dolce,
amaro al mio.

ROCHEFORT
Caro Percy!
Mutato il duol
non t'ha cosi, che a ravvisarti
pronto io non fossi.

PERCY
Non è duolo il mio
che in fronte appaia:
radunato è tutto
nel cor profondo.
Io non ardisco, o amico,
della tua suora
avventurar inchiesta.

ROCHEFORT
Ella è Regina...
Ogni sua gioia è questa.

PERCY
E il ver parlò la fama?
Ella è infelice?...
Il Re mutato?

ROCHEFORT
E dura amor contento mai?

PERCY
Ben dici... ei vive
privo di speme,
como vive il mio.

ROCHEFORT
Sommesso parla.

PERCY
E che temer degg'io'?

Da quel di che, lei perduta,
disperato in bando andai,
da quel di che il mar passai
la mia morte cominciò.
Ogni luce a me fu muta,
dai viventi io mi divisi:
ogni terra ov'io m'assisi
la mia tomba mi sembro.

ROCHEFORT
E venisti a far peggiore il tuo stato
a lei vicino?

PERCY
Senza mente,
senza core,
cieco io seguo il mio destino.
Ma... Pur talvolta
in duol si fiero,
mi sorride nel pensiero
la certezza che fortuna
i miei mali vendicò.
Pur talvolta
in duol si fiero mi sorride nel...

ROCHEFORT
E venisti a far peggior il tuo stato
a lei vicino?

PERCY
...Pensiero ecc

(odonsi suoni di caccia)

ROCHEFORT
Già la caccia raduna.
Taci...
... alcuno...

Scena Settima

(Escono da varie parti drappelli di cacciatori:
tutto è movimento in fondo alla scena, accorrono paggi, scudieri, gente armate di picche, ecc)

CORO
Olà!

ROCHEFORT
....udir ti può.

CORO
Veloci accorrano
i paggi e gli scudieri...
I veltri si dispongano...
s'insellino i destrieri...
Più che giammai sollecito
esce stamane il Re, ecc.
Veloci accorrano, ecc.
Più che giammai sollecito, ecc.

PERCY
Ed Anna anch'ella!

ROCHEFORT
Ah!

PERCY
Anch'ella?

ROCHEFORT
Acquietati.
Riccardo! Riccardo!

PERCY
Ah! Ah!
Ah! così nei dì ridenti
del primier felice amore
palpitar sentiva il core
nel doverla riveder.
Di quei dolci e bei momenti,
ciel pietoso,
un sol mi rendi,
poi la vita mi riprendi,
perch'io mora di piacer, si, ecc.

ROCHEFORT
Taci, taci: alcuno udir ti può.
Vieni, vieni, o Riccardo!

PERCY
Anna? Anna?
Ella stessa?

ROCHEFORT
Vieni, alcuno udir ti può.

PERCY
Ah! Ah!
Cosi nei ridenti, ecc.

Scena Ottava

(Gli astanti si dispongono in due file. Rochefort
trae seco in disparte Percy. Entra Enrico e passa
in mezzo alle file. In questo mentre gli si presenta
Anna in mezzo alle sue damigelle. Percy a poco a
poco si colloca in modo da esser veduto da Enrico.
Hervey e guardie)

ENRICO
(a Anna)
Desta si tosto,
e tolta oggi al riposo?

ANNA
In me potea più forte
che il desio del riposo
quel di vedervi.
Omai più dì son corsi
ch'io non godea
del mio signor l'aspetto.

ENRICO
Molte mi stanno
in petto e gravi cure...
pur mia ognor a voi fu volta:
né un momento solo
da voi ritrassi il mio
vegliante sguardo.

(Vedendo a Percy)

Voi qua, Percy?

ANNA
(fra sè)
Ciel! Chi vegg'io?
Riccardo!

ENRICO
(a Percy)
Appressatevi.

PERCY
(fra sè)
Io tremo.

ENRICO
Pronto ben foste...

PERCY
Un solo istante,
o Sire, che indugiato mi fossi
a far palese il grato animo mio,
saria sembrato errore ad altri,
a me sembrò delitto.
La man che me proscritto
alla patria ridona
e al tetto antico,
devoto io bacio.

ENRICO
Non la man d'Enrico,
Dell'innocenza vostra
già da gran tempo
sicurtà mi diede chi,
nudrito con voi,
con voi cresciuto, conosce
della vostr'alma il candore...
Anna alfin.

PERCY
Anna!...

ANNA
(fra sè)
Ah! non tradirmi, o core!

PERCY
Voi, Regina!...
E fia pur vero
che di mi pensier vi prese?
Voi?

ANNA
(confusa)
Innocente...
il regno intero vi credette...
e vi difese...

ENRICO
E innocente io vi credei,
perchè tale sembraste a lei...
Tutto il regno,
a me il credete,
tutto il regno,
v'era invan mallevador.

PERCY
Ah Regina!

(si prostra ai suoi piedi, e le bacia la mano)

ANNA
Oh Dio!
Sorgete! Sorgete!

ROCHEFORT
(fra sè)
Ei si perde!

ANNA
Oh Dio !

ROCHEFORT
(fra sè)
Si perde!

ENRICO
(con la massima indifferenza)
Hervey.

HERVEY
Signor.

(Percy si appressa a Rochefort. Enrico si trattiene 
dal lato opposto con Hervey, Anna è nel mezzo,
sforzandosi di celare il suo turbamento)

ANNA
Io sentii sulla mia mano
la sua lagrima corrente.
Della fiamma più cocente
si diffonde sul mio cor.

ENRICO
(a Hervey)
A te spetta far che vano...

ANNA
Io sentii...

ENRICO
....non riesca il grande intento:

ANNA
....la sua lagrima corrente.

ENRICO
....d'ogni passo, d'ogni accento....
...sii costante esplorator.

ANNA
Della fiamma più cocente, ecc.

HERVEY
(ad Enrico)
Non indarno il mio...
...sovrano in me fida,
non indarno, il suo disegno;
io sarò, mia fé ne impegno,
de' suoi cenni esecutor, ecc.
si, esecutor.

PERCY
(a Rochefort)
Ah! pensava a me lontano;
me ramingo non soffria;
ogni affanno il core oblia:
io rinasco e spero ancor, ecc.

ROCHEFORT
(a Percy)
Ah! che fai!
ti frena, insano:
ogni sguardo è in te rivolto:
hai palese,
hai scritto in volto
lo scompiglio del tuo cor.
Ti frena, insano, ecc.
Taci, taci, deh!
taci!, ecc.

ENRICO
A te spella il far che vano, ecc.

CORO
Che mai fia?
si mite e umano oggi il re,
si lieto in viso? 
Mentitor
e il suo sorriso,
è foriero del furor.

ANNA
lo sentii sulla mia mano, ecc.

ENRICO
(a Percy, benignamente)
Or che reso ai patrii lidi,
e assolto appien voi siete,
in mia Corte,
fra i più fidi,
spero ben che rimarrete.

PERCY
Mesto, o Sire,
per natura,
destinato a vita oscura...
mal saprei...

ENRICO
(interrompendolo)
No, no, lo bramo.
Rochefort, lo affido a te.
Per la caccia omai partiamo.

(con disinvoltura)

Anna, addio.

ANNA
Son fuor di me.

ENRICO
Alla caccia.

ANNA
Son fuor di me.

ROCHEFORT
(a Percy)
Hai palese nel...

ANNA
Ohimè!

ROCHEFORT
...tuo volto...
...lo scompiglio del...

ANNA
Ohimè!

ROCHEFORT
...tuo cor!

ENRICO
Partiam, partiam!

(I corni danno il segnale della caccia. 
Tutti si muovono e si formano in varie schiere)

TUTTI
Questo di per noi / voi
spuntato con si lieti
e fausti auspici,
dai successi più; felici
coronato splenderà.

PERCY
Ah! per me non sia turbato
quando in ciel tramonterà...

ANNA
Ah! per... me...

PERCY
....no ...

ANNA, PERCY
....non sia turbato quando in ciel...
...quando in ciel tramonterà, ecc.

ROCHEFORT
Ah! per lor non sia turbato, ecc.

HERVEY
Dai successi più felici
coronato splenderà, si, ecc.

ENRICO
Altra preda amico
fato ne' miei lacci guiderà,
sì, ecc.

(Anna parte colle damigelle. Enrico con tutto il seguito
dei cacciatori. Rochefort trae seco Percy da un'altra
parte )

Escena Sexta

(Castillo de Windsor. Es de día. Lord Percy 
y Lord Rochefort salen de sitios opuestos)

LORD ROCHEFORT
(encontrándose)
¿A quién veo?...
¿En Inglaterra tú,
mi querido Percy?

(Se funden en un abrazo)

LORD RICARDO PERCY
Me reclama, amigo,
de Enrique un mensaje.
Y presentarme ante él,
aprovechando la cacería,
me pareció lo aconsejable.
Después de un largo exilio
respirar el aire de antaño
y el cielo natal,
dulce es para todos los corazones,
aunque amargo para el mío.

ROCHEFORT
¡Querido Percy!
El dolor no te ha cambiado tanto
como para que no pudiera
reconocerte enseguida.

PERCY
No es mi dolor
de los que se reflejan en el rostro:
amontonado está todo
en lo profundo de mi corazón.
No me atrevo, oh amigo,
sobre tu hermana
a hacer preguntas.

ROCHEFORT
Ella es reina...
Toda su felicidad es esa.

PERCY
¿Es cierto lo que se dice?
Ella, ¿es infeliz?...
¿El rey ha cambiado?

ROCHEFORT
¿Es acaso duradero el gozo del amor?

PERCY
Bien dices... su amor vive
privado de esperanzas,
como vive el mío.

ROCHEFORT
Habla bajo...

PERCY
¿Y qué debo temer?

Desde aquel día, en que la perdí,
y desesperado errante anduve;
desde aquel día que el mar crucé,
mi muerte comenzó.
Toda luz para mí se apagó,
y de los hombres me alejé:
cada país que visité
mi propia tumba me pareció.

ROCHEFORT
¿Y has venido cerca de ella
para empeorar tu estado?

PERCY
Sin pensar siquiera,
descorazonado,
ciego, sigo mi destino.
Pero, igualmente,
en medio de tan grande dolor,
aparece en mi mente
la certeza de que la fortuna
mis males vengó.
Igualmente, en medio de tan grande dolor
aparece en mi mente...

ROCHEFORT
¿Y has venido junto a ella
para empeorar tu estado?

PERCY
...mi mente, etc.

(Se oye el bullicio de la cacería)

ROCHEFORT
Ya los cazadores se reúnen.
¡Cállate!...
... alguien...

Escena Séptima

(Salen de distintos lados del fondo de
la escena, grupos de cazadores, pajes, escuderos y hombres armados con picas, etc.)

CAZADORES
¡Ea!

ROCHEFORT
...puede oírte.

CORO
¡Que veloces corran
pajes y escuderos!...
Que los galgos se preparen...
y se ensillen los corceles...
Más exigente que nunca
llega esta mañana el rey, etc.
Que veloces corran, etc.
Más exigente que nunca, etc.

PERCY
¡Y Ana también!

ROCHEFORT
¡Ah!

PERCY
¿También ella?

ROCHEFORT
Cálmate.
¡Ricardo! ¡Ricardo!

PERCY
¡Ah, Ah!
¡Ah! Así de sonrientes eran los días
del primer feliz amor,
palpitar sentía mi corazón
cuando la volvía a ver.
De aquellos dulces y bellos instantes,
¡oh, cielo piadoso!
devuélveme uno sólo,
y después dispón de mi vida
porque habré muerto de placer, sí, etc.

ROCHEFORT
¡Cállate, cállate: alguien puede oírte!
¡Ven, ven Ricardo!

PERCY
¿Ana? ¿Ana?
¿En persona?

ROCHEFORT
Ven, alguien puede oírte.

PERCY
¡Ah, ah!
Así sonrientes eran los días, etc.

Escena Octava

(Todos los presentes forman en dos filas,
Rochefort y Percy se colocan aparte. Entra
Enrique y pasa por entre las filas. Ana se
presenta con sus damas. Percy se sitúa ahora
de modo que pueda ser visto por Enrique.
También llegan Hervey y los guardias)

ENRIQUE
(a Ana)
¿Tan temprano os habéis hoy levantado
y dejado el reposo?

ANA
En mí era más fuerte
el deseo de veros
que el de reposar.
Hacía muchos días
que no me honrabais
con vuestra presencia.

ENRIQUE
Pesan sobre mi pecho
muchos y graves asuntos...
Pero siempre pensaba en vos:
ni un solo momento
retiré de vos
mi vigilante mirada.

(Viendo a Percy entre los presentes)

¿Vos aquí, Percy?

ANA
(para sí)
¡Dios mío! A quién veo...
¡Ricardo!

ENRIQUE
(a Percy)
Acercaos.

PERCY
(para sí)
Tiemblo.

ENRIQUE
Pronto habéis llegado...

PERCY
Un sólo instante,
oh señor, que me demorase
en expresaros mi gratitud,
parecería un error, en otros,
en mí parecería un delito.
La mano que a mí, proscrito,
me devuelve a la patria
y a mi antiguo hogar,
devotamente beso.

ENRIQUE
No debe ser la mano de Enrique.
De vuestra inocencia,
hace ya mucho tiempo
que ella me habló,
criada y crecida junto a vos,
de vuestra alma
el candor conoce:
¡Ana, al fin!

PERCY
¿Ana? ...

ANA
(para sí)
¡Ah! ¡No me traiciones, oh corazón!

PERCY
¡Vos, mi reina!...
¿Es verdad
que en mí vos pensabais?
¿Vos?

ANA
(confusa)
Inocente...
el reino entero os creía
y yo os defendí...

ENRIQUE
E inocente yo os creí,
porque así le parecisteis a ella...
Todo el reino,
podéis creerme,
todo el reino,
en vano os defendía.

PERCY
¡Ah, mi Reina!

(Percy se arrodilla y besa la mano de Ana)

ANA
¡Oh, Dios!
¡Levantaos, levantaos!

ROCHEFORT
(muy alarmado; para sí mismo)
¡Se pierde!

ANA
¡Oh, Dios!

ROCHEFORT
(para sí)
¡Se condena!

ENRIQUE
(con gran indiferencia)
Hervey.

HERVEY
Mi señor.

(Percy se acerca a Rochefort, Enrique se entretiene
en el otro lado con Hervey; Ana está en el medio,
esforzándose por disimular su turbación.)

ANA
Yo sentí sobre mi mano
sus lágrimas correr.
La llama más ardiente
se propagó en mi corazón.

ENRIQUE
(a Hervey)
A ti te toca lograr que...

ANA
Yo sentí sobre mi mano...

ENRIQUE
... no falle mi gran plan:

ANA
...sus lágrimas correr.

ENRIQUE
...de todos sus pasos y palabras...
...sé el constante explorador.

ANA
La llama más ardiente, etc.

HERVEY
(a Enrique)
No en vano mi señor...
...en mí confiáis, no en vano,
de vuestras intenciones,
yo seré, a fe mía,
el ejecutor de vuestras órdenes, etc.
sí, el ejecutor.

PERCY
(a Rochefort)
¡Ah! Ella en la distancia pensaba en mí,
mi exilio sufrir no podía;
todas las penurias mi corazón olvida:
me siento renacer y aún con esperanza, etc.

ROCHEFORT
(a Percy)
¿Qué hacéis?
Refrénate, insensato.
Todos te miran;
tu gesto revela
y muestra escrito
el desorden de tu corazón.
Refrénate, insensato, etc.
¡Ah, cállate, cállate!
¡Cállate!, etc.

ENRIQUE
A ti te toca lograr que... etc.

CORO
¿Qué va a suceder?
El rey se muestra hoy,
afable y humano,
con alegre semblante.
Su sonrisa es un engaño,
pues anuncia su ira.

ANA
Yo sentí sobre mi mano, etc.

ENRIQUE
(a Percy, benignamente)
Ahora que a la patria habéis regresado,
y absuelto de todo estáis,
en mi corte,
entre los míos más fieles,
espero que permaneceréis.

PERCY
¡Oh, mi señor!
yo soy un hombre triste por naturaleza,
destinado a una vida oscura...
No sabría...

ENRIQUE
(interrumpiéndole)
No, no, así lo deseo.
Rochefort, a vos os lo confío.
Partamos ahora a la caza

(con desenvoltura)

Ana, adiós.

ANA
¡Estoy fuera de mí!

ENRIQUE
¡A la caza!

ANA
¡Estoy fuera de mí!

ROCHEFORT
(a Percy)
Tu gesto...

ANA
¡Ay de mí!

ROCHEFORT
...revela...
...el desorden de...

ANA
¡Ay de mí!

ROCHEFORT
...tu corazón.

ENRIQUE
¡Partamos, partamos!

(El comienzo de la cacería es anunciado
por el sonido de los cuernos de caza)

TODOS
Este día para nosotros / vosotros
que ha despuntado
con tan faustos auspicios,
con sucesos aún más felices,
coronado brillará.

PERCY
¡Ah! Que no se vea turbado para mí
cuando llegue el ocaso...

ANA
¡Ah! Que... no...

PERCY
... no...

ANA, PERCY
...se vea turbado para mí cuando...
...llegue el ocaso, etc.

ROCHEFORT
¡Ah! Que no se vea turbado para ellos, etc.

HERVEY
Con sucesos aún más felices
coronado brillará, sí, etc.

ENRIQUE
Otra presa, el destino amigo,
a mis redes guiará,
sí, etc.

(Enrique parte con el séquito de cazadores; 
Ana lo hace con el de las damas; Percy y Rochefort 
van hacia otro lado)

Scena Nona

(Gabinetto nel castello che mette all'interno
delle stanze di Anna)

SMETON
(solo)
È sgombro il loco.
Ai loro uffici intente
stanno altrove le ancelle,
e dove alcuna me qui vedesse,
ella pur sa
che in quelle recondite stanze,
anco talvolta,
ai privati concenti
Anna m'invita.

(si cava dal seno un ritratto)

Questa da me rapita
cara immagine sua,
ripor degg'io pria
che si scopra l'ardimento mio.

Un bacio, un bacio ancora,
adorate sembianze...
Addio, addio, beltade
che sul mio cor posavi
e col mio core palpitar sembravi.
Addio!

Ah! parea che per incanto
rispondessi al mio soffrire;
che ogni stilla del mio pianto
risvegliasse un tuo sospir.
A tal vista il core audace
pien di speme e di desir,
ti scopria l'ardor vorace
che non oso a lei scoprir.
A tal vista, ecc.
Addio, beltade,
che sul cor posavi,
addio, beltade,
beltade, addio! Ah!
Ah! parea che per incanto, ecc.

(va per entrar nell'appartamento)

Odo rumor.
Si appressa a queste stanze alcun...
...troppo indugiai...

(si cela dietro una cortina)

Scena Decima

(Anna e Rochefort entrano)

ANNA
Basta, basta
tropp'oltre vai,
troppo insisti, o fratello.

ROCHEFORT
Un sol momento
ti piaccia udirlo:
alcun periglio, il credi,
correr non puoi...
bensì lo corri, e grave,
se fai col tuo rigore
che il duol soverchi
ogni ragione in lui.

ANNA
Ahimè!
e cagion del suo ritorno fui!
Ebben, mel guida,
e veglia attento
si che a noi non giunga alcuno
che a me fedel non sia.

ROCHEFORT
Riposa in me.

(Rochefort esce)

Scena Undicesima

SMETON
(affacciandosi guardingo)
Nè uscir poss'io!

ANNA
Debole fui,
dovea ferma negar
non mai vederlo. Ahi!
vano di mia ragion consiglio;
non ne ascolta
la voce il cor codardo

Scena Dodicesima

(Percy arriva)

ANNA
Eccolo! io tremo!
io gelo!

PERCY
Anna!

ANNA
Riccardo!
Sien brevi i detti nostri,
cauti, sommessi.
A rinfacciarmi forse
vieni la fè tradita?
Ammenda, il vedi,
ampia ammenda ne feci:
ambiziosa, un serto io volli,
e un serto ebb'io di spine

PERCY
Io ti veggo infelice,
e l'ira ha fine.

La fronte mia solcata
vedi dal duolo:
io tel perdono;
io sento che, a te vicino,
de' miei passati affanni
potrei scordarmi,
come, giunto a riva,
il naufrago nocchier
i flutti oblia.
Ogni tempesta mia
in te si acqueta
e vien da te mia luce...

ANNA
Misero!
e quale speme or ti seduce?
Non sai che
moglie sono?
Che son regina?

PERCY
Ah! non lo dir.
Nol debbo, nol vo saper.
No, no, no,
Anna per me tu sei,
Anna soltanto.
Ed io non son l'istesso
Riccardo tuo?
quel che t'amò cotanto...
quel che ad amare
t'insegnò primiero?
E non t'abborre il Re...

ANNA
Mi abborre, è vero.

PERCY
S'ei t'abborre.
io t'amo ancora,
qual t'amava in basso stato:
qual t'amava in basso stato,
qual t'amava t'amo ancora.

Meco oblia di sposo ingrato
il disprezzo ed il rigor.
Un amante che t'adora
non posporre a rio signor,
no, no, no, no, Anna,
un amante che t'adora, ecc.

ANNA
Ah! non sai che i miei legami,
come sacri, orrendi sono,
come sacri, sono orrendi;
che con me s'asside in trono
il sospetto ed il terror!...
Ah! mai più,
s'è ver che m'ami,
non parlar con me d'amor,
no, no, no, Riccardo!
Ah! mai più,
s'è ver che m'ami
non parlar con me d'amor...
...non parlar, non parlar, ecc.

PERCY
Anna, t'amo! ...Anna!

ANNA
Ah! mai più, mai più,
se m'ami
non parlar con me d'amor!

PERCY
Ah, crudele!

ANNA
Forsennato!
fuggi, va...
ten fo preghiera.

PERCY
No, giammai.

ANNA
Ne oppone il fato
invincibile barriera.

PERCY
Io la sprezzo.

ANNA
in Inghilterra
non ti trovi il nuovo albor.

PERCY
Ah! cadavere sotterra
ei mi trovi...
o teco ancor.

ANNA
Fuggi!

PERCY
No.

ANNA
Riccardo!

PERCY
Sotterra!

ANNA
Ah! Per pietà del mio spavento,
dell'orrore in cui mi vedi
cedi ai prieghi, ai pianto cedi,
ci divida e terra e mar.
Cerca altrove un cor felice,
cui non sia delitto amar.
Per pietà!
per pietà!
Ah! cerca altrove, ecc.

PERCY
Al tuo piè trafitto e spento io cadrò,
se tu lo chiedi:
ma ch'io resti mi concedi
solamente a sospirar.
Presso a te mi fia
contento il soffrir
ed il penar, ecc.

ANNA
Parti!

PERCY
Crudele!
Ah! cadavere sotterra ei mi trovi,
o teco ancor, ecc.

ANNA
(agitata)
Va..., il voglio...
Ten fo preghiera... Va..., va!...
...Deh! no, no, no, no, no,
per pietà, del mio spavento...

PERCY
Ah crudele!

ANNA
... dell'orrore in cui mi vedi...
... cedi ai prieghi,
al pianto cedi...

PERCY
No, non posso, no, crudele!

ANNA
...ci divida e terra e mar.
Cerca altrove un cor felice, ecc.

PERCY
Presso te mi fa contento, ecc.

ANNA
Alcun potria ascoltarti in queste mura.

PERCY
Partirò...
ma dimmi pria: ti vedrò?
... prometti,.. giura.

ANNA
No. Mai più.

PERCY
Mai più! Mai più!
Sia questa la risposta al tuo giurar,

(snuda la spada per trafiggersi)

ANNA
(gettando un grido)
Ah! che fai...

PERCY
No!

ANNA
...spietato!

Scena Tredicesima

(Smeton entra)

SMETON
Arresta!

ANNA
Giusto cielo!

PERCY
Non t'appressar.

(Vogliono scagliarsi uno contro l'altro)

ANNA
Deh! Fermate, fermate,
io son perduta, son perduta!
Giunge alcuno..,
io più non reggo.

(se abbandona)

Scena Quattordicesima

ROCHEFORT
(entra accorrendo spaventato)
Ah! Sorella!

SMETON
Ella è svenuta,

ROCHEFORT
Giunge il Re.

SMETON
Il Re!!

PERCY
Il Re!!

Scena Quindicesima

ENRICO
(entrando)
Che veggo?
Destre armate in queste soglie;
in mia reggia nudi acciar!
Olà, guardie!

Scena Sedicesima

(Alla voce del Re accorrono i cortigiani,
le dame, i paggi ed i soldati. Indi Giovanna Seymour)

PERCY
Avversa sorte!

CORO
Che mai fu?

SMETON
Che dir? che far?

PERCY
Avversa sorte!

ENRICO
Tace ognuno,
è ognun tremante!
Quai mistero,
qual misfatto or qui s'ordia?
Io già leggo nel sembiante,
io vi leggo,
che compiuta è l'onta mia:
testimonio è il regno intero
che costei
tradiva il Re.

SMETON
Sire... ah! Sire...
non e vero,
io lo giuro ai vostro pie!

ENRICO
Tanto ardisci!
Al tradimento già si esperto,
o giovinetto?

SMETON
Uccidetemi s'io mento:
nudo, inerme,
io v'offro il petto.

ENRICO
Cosi esperto!

SMETON
Si nudo, inerme, ecc.

(gli cade il ritratto di Anna)

ENRICO
Qual monile?

SMETON
Oh Ciel!

ENRICO
Che vedo?

SMETON
Oh Ciel!

ENRICO
Al mio sguardo appena il credo!
Del suo nero tradimento
ecco il vero accusator.

PERCY
Anna! oh angoscia!

SMETON
Oh! mio spavento.

PERCY
Anna! Anna!

SMETON
Oh, spavento!

ANNA
(rinviene)
Ove sono?

ENRICO
(mostra il ritratto)
Ecco il tradimento!

ANNA
Ove sono?...
Ah mio Signor!

(si avvicina ad Enrico: egli è fremente. Tacciono tutti, abbassano gli occhi)

ANNA
In quegli sguardi
impresso il tuo sospetto io vedo;
ma, per pietà lo chiedo,
non condannarmi, o Re,
no, no, no, no, deh!
per pietà, no condannarmi,
o Re.
Lascia che il core oppresso
torni fra poco in sè.

ENRICO
Del tuo nefando eccesso
vedi in mia man la prova.
Il lagrimar non giova,
fuggi lontan da me.
Poter morire adesso
meglio saria per te
poter morir, meglio saria per te.

ROCHEFORT
(fra sè)
Ah! L'ho perduta
...io stesso,
colma ho la sua sventura!
Il giorno a me s'oscura,
non mi sostiene il piè.
Poter morire adesso
meglio saria per me.

PERCY
(fra sè)
Cielo! Un rivale in esso,
un mio rival felice?
E me l'ingannatrice
volea bandir da sè?
Ah! tutta ti sfoga,
adesso ira del fato in me,
si, in me.
Poter morir adesso
meglio saria per me.

GIOVANNA
(fra sè)
All'infelice appresso
poss'io trovarmi,
oh cielo!
Ah! preso d'orror,
de gelo ah,
como il mio cor non è.
Spense il mio nero eccesso
ogni virtude in me.

SMETON
(fra sè)
Ah! l'ho perduta io stesso,
colma ho la sua sventura!
Il giorno a me s'oscura,
non mi sostiene il piè.

ENRICO
Del tuo nefando eccesso, ecc.

ANNA
No, non condannarmi,
ah, lascia che il core torni in sè.
Non condannarmi, no, o Re
Lascia che il core oppresso
torni per poco in sè.
No, no, non condannarmi, o Re.

ENRICO
In separato carcere
tutti costor sian tratti.

ANNA
(atterrata)
Tutti?

ENRICO
Si.

ANNA
Deh! Sire...

ENRICO
Scostati!

ANNA
Un detto sol...

ENRICO
Ritratti!

ANNA
Ah! Sire...

ENRICO
Scostati!

GIOVANNA, SMETON,
PERCY, ROCHEFORT
(fra sè)
È scritto il...
suo morir, è...

ENRICO
Il separato carcere.

GIOVANNA, SMETON,
PERCY Y ROCHEFORT
....scritto il suo morir.

ANNA
Un detto, un detto solo!

ENRICO
Non io; sol denno i giudici
la tua discolpa udir.

ANNA
Giudici! ad Anna
Ad Anna! Giudici! Ah!

Ah! segnata è la mia sorte,
se mi accusa chi condanna.
Ah! di legge si tiranna
al poter soccomberò.
Ma scolpata dopo morte,
e assoluta appien sarò.
Ma scolpata dopo morte, ecc.
Ah! segnata è la mia sorte, ecc.
Un detto solo!
Deh! per pietade,
Non scacciarmi,
non condannarmi!
Ascolta, ah, sposo! Ah!

PERCY, GIOVANNA,
SMETON, ROCHEFORT
Ah! segnata è la sua sorte;
a sfuggirla ogni opra è vana:
arte in terra, o forza umana
mitigarla omai non può.
Nel mio cor è già la morte,
e la morte ancor non ho.
Ah! segnata e la mia sorte, ecc.

ENRICO
(ad Anna)
Sì, segnata
e la tua sorte,
è la tua sorte,
se un sospetto aver poss'io
Chi divide il soglio mio
macchia in terra
aver non può.
Scostati! Va! Ritratti!
Mi fia pena la tua morte,
ma la morte a te darò.

CORO
Ah! di quanti avversa sorte
mali afflisse il soglio inglese,
si, ah! quanti mali!
Un funesto in lui non scese
pari a quello
che scoppiò.
Innocenza
ha qui la morte
che il delitto macchinò,
Si, ecc

ANNA
Non condannarmi!

ENRICO
Va!

ANNA
No! M'ascolta!

ENRICO
No!

ANNA
Un sol detto!

ENRICO
Scostati!

CORO
No!

ANNA
Un detto... solo!

ENRICO
Va!

CORO
No!

ANNA
Ah! si! m'ascolta, ah!
Ah! segnata è la mia sorte, ecc...
...Ma scolpata
dopo morte, ecc.

GIOVANNA, SMETON
PERCY, ROCHEFORT
Ah! segnata e la mia sorte, ecc.

CORO
Innocenza a qui la morte ecc.

Escena Novena

(Gabinete que comunica con los aposentos
de Ana, en el Castillo de Windsor)

SMETON
(solo)
El lugar está vacío.
Las doncellas ocupadas en sus tareas
están en otro lugar,
y si alguna me viera aquí,
sabe que a veces,
Ana me invita
a sus habitaciones más íntimas
para que le dé
conciertos en privado.

(saca un medallón con un retrato)

Esta querida imagen suya
por mí robada,
debo regresar antes que sea
descubierto mi atrevimiento.

Un beso, un beso ahora,
adorado semblante...
Adiós, adiós, beldad
que en mi corazón te posaste,
y con él pareces palpitar.
¡Adiós!

¡Ah! parecía que por encanto
respondieras a mis sufrimientos;
que cada lágrima de mi llanto
despertara un suspiro tuyo.
Cuando lo vio mi corazón audaz,
pleno de esperanza y deseo,
te descubrió la pasión voraz
que no osó a ella confesar.
Cuando lo vio, etc.
Adiós beldad,
que en mi corazón te posaste,
¡adiós, beldad!,
¡beldad, adiós! ¡Ah!
¡Ah! parecía que por encanto

(oye que alguien viene)

Oigo un ruido.
Alguien viene hacia estos aposentos...
... demasiado me demoré...

(se esconde tras un cortinaje)

Escena Décima

(Ana entra seguida por Rochefort)

ANA
Basta, basta,
vas demasiado lejos,
insistes demasiado, hermano.

ROCHEFORT
Concédele la gracia
de escucharle un solo instante:
créeme, ningún peligro...
podrás correr...
pero lo correrás, y grave,
si haces con tu rigor que el dolor
haga desmoronarse en él
el buen sentido.

ANA
¡Ay de mí!
¡El motivo de su retorno yo he sido!
Está bien, tráelo a mi presencia,
y vigila atento
que no venga nadie
que no sea leal a mi persona.

ROCHEFORT
Confía en mí.

(Rochefort va a la otra habitación a vigilar)

Escena Undécima

SMETON
(mirando desde entre los tapices y para sí)
¡No puedo salir!

ANA
Cuán débil fui;
debí negarme firmemente
a verlo... ¡ay!
vano consejo de mi razón;
no escucha esa voz
mi temerario corazón.

Escena Duodécima

(Se oyen los pasos de Percy que llega)

ANA
¡Aquí está! ¡Tiemblo!
¡Me hielo!

PERCY
¡Ana!

ANA
¡Ricardo!
Sean breves nuestras palabras,
cautas y con voz sumisa.
¿Quizás vienes
a reprocharme mi traición?
Enmienda, ya lo ves,
gran enmienda he hecho por ella:
ambiciosa, quise una corona,
y una corona obtuve, pero de espinas.

PERCY
Te veo infeliz,
y mi ira se calma.

Mira mi frente
por el dolor surcada:
yo te perdono;
siento que, a tu lado,
podría olvidarme
de los sufrimientos pasados,
como el náufrago que,
al llegar a la orilla,
olvida las olas de la tormenta.
Todas mis tempestades
en ti se aquietan, y de ti
viene toda mi luz...

ANA
¡Desgraciado!
¿Cuál es ahora la esperanza
que en ti impera?
¿No sabes que casada estoy?
¿Que soy reina?

PERCY
¡Ay! ¡No lo digas!
No debo, no quiero saberlo.
¡No, no, no!
Ana eres tan sólo para mí,
sólo Ana.
¿No soy yo acaso
tu mismo Ricardo de siempre?
¿Aquél que te amó...
... que te enseñó
a amar primero?
¿Acaso no te aborrece, el rey?

ANA
Me aborrece, es cierto.

PERCY
Si él te aborrece, yo aún te amo,
como te amaba cuando eras pobre,
como te amaba cuando eras pobre,
como te amaba entonces,
te amo ahora.

Conmigo olvida el desprecio
y el rigor de un esposo ingrato.
A un amante que te adora
no apartes por tan perverso señor,
no, no, no, no Ana,
no apartes por ... etc.

ANA
¡Ay! No sabes que mis lazos
tan sagrados como horrendos son,
tan sagrados como horrendos son;
¡que conmigo se sientan en el trono
la sospecha y el terror!...
¡Ay! Nunca más,
si es cierto que me amas,
hables conmigo de amor,
¡No, no, no, ¡Ricardo!
¡Ay! Nunca más,
si es cierto que me amas,
hables conmigo de amor...
... no hables conmigo, no hables...

PERCY
¡Ana, te amo! ...¡Ana!!

ANA
¡Ay! ¡Nunca más, nunca más,
se es cierto que me amas,
hables conmigo de amor!

PERCY
¡Ah, cruel!

ANA
¡Loco!
¡Huye, vete...
te lo ruego!

PERCY
¡No, jamás!

ANA
Se opone entre nosotros
una barrera infranqueable.

PERCY
La desprecio.

ANA
Que en Inglaterra
no te encuentre el nuevo día.

PERCY
¡Ah! Que cadáver bajo tierra
me encuentre...
O aún contigo.

ANA
¡Huye!

PERCY
No.

ANA
¡Ricardo!

PERCY
¡Bajo tierra!

ANA
¡Ah! Por piedad hacia mi espanto,
del horror en que me ves,
cede a mis ruegos, a mi llanto cede,
que nos separen tierra y mar.
¡Busca en otra parte un corazón feliz
para el que no sea un delito amar!
¡Por piedad,
por piedad!
¡Ah! Busca en otra parte, etc.

PERCY
Traspasado y moribundo
a tus pies caeré,
si tú lo pides:
pero concédeme quedarme
sólo para suspirar.
Cerca de ti, los sufrimientos
y las penas serán mi felicidad, etc.

ANA
¡Márchate!

PERCY
¡Cruel!
¡Ah! Que el nuevo día me encuentre
cadáver bajo tierra, o aún contigo, etc.

ANA
(presa de gran agitación)
Vete... lo ordeno...
Te lo ruego... fuera... ¡fuera!
...¡Ah! No, no, no, no, no
por piedad hacia mi espanto...

PERCY
¡Ah, cruel!

ANA
... del horror en que me ves...
... cede a mis ruegos,
a mi llanto cede...

PERCY
¡No, no puedo, no, cruel!

ANA
... que nos separen tierra y mar.
Busca en otra parte un corazón feliz, etc.

PERCY
Cerca de ti, los sufrimientos y las penas, etc.

ANA
Alguien podría oírte en este lugar.

PERCY
Partiré... pero dime primero:
¿Te volveré a ver?...
¡Promételo!... ¡Júralo!

ANA
No. Nunca más.

PERCY
¡Nunca más! ¡Nunca más!
Que ésta sea la respuesta a tus juramentos.

(Dispuesto a matarse, desenvaina su espada)

ANA
(sin poder reprimir un grito)
¡Ah! ¿Qué haces?

PERCY
¡No!

ANA
... ¡Despiadado!

Escena Decimotercera

(Smeton sale de su escondite hacia Percy)

SMETON
¡Detente !

ANA
¡Santo Cielo!

PERCY
¡No te acerques!

(Smeton y Percy están próximos a pelearse)

ANA
¡Deteneos! ¡Deteneos!
¡Estoy pérdida, perdida!
Alguien llega...
Ya no aguanto más...

(se desmaya)

Escena Decimocuarta

ROCHEFORT
(entra en el gabinete agitadísimo)
¡Ah! ¡Hermana!

SMETON
Se ha desvanecido.

ROCHEFORT
El rey viene hacia aquí.

SMETON
¿El rey?

PERCY
¿El rey?

Escena Decimoquinta

ENRIQUE
(entrando)
¿Qué veo?
Manos armadas en estas salas;
¡en mi residencia espadas desnudas!
¡Guardias, a mí!

Escena Decimosexta

(Al oír la voz del rey llegan los cortesanos y los guardias. Poco después también llega Juana)

PERCY
¡Destino adverso!

CORTESANOS
¿Qué ha sucedido?

SMETON
¿Qué decir? ¿Qué hacer?

PERCY
¡Destino adverso!

ENRIQUE
¡Todos callan,
todos están temblando!
¿Qué misterio,
qué delito aquí se urdía?
En vuestro semblante
ya leo, ya leo,
que completa es mi deshonra:
el reino entero es testigo
de que esta mujer
acaba de traicionar al rey.

SMETON
¡Señor! ¡Oh, señor!..
No es cierto,
lo juro a vuestros pies.

ENRIQUE
¡A tanto te atreves!
¿En la traición tan experto eres,
jovencito?

SMETON
Matadme si yo miento:
desnudo e inerme
os ofrezco mi pecho.

ENRIQUE
¡Tan experto!

SMETON
Sí, desnudo e inerme etc.

(se le cae el medallón con el retrato de Ana)

ENRIQUE
¿Qué es esa joya?

SMETON
¡Oh, cielos!

ENRIQUE
¿Qué es lo que veo?

SMETON
¡Oh, cielos!

ENRIQUE
Lo que veo, ¡a duras penas puedo creer!
De su negra traición
he aquí la verdad acusadora.

PERCY
¡Ana! ¡Oh, angustia!

SMETON
¡Oh, espanto!

PERCY
¡Ana! ¡Ana!

SMETON
¡Oh, espanto!

ANA
(vuelve en sí)
¿Dónde estoy?

ENRIQUE
(mostrándole el medallón)
¡He aquí tu traición!

ANA
¿Dónde estoy?...
¡Ah, mi señor!

(Ana se aproxima a Enrique. Él tiembla de ira. Todos están callados.)

ANA
Reflejada en vuestra mirada
la sospecha veo;
pero, por piedad os lo pido,
que no me condenéis, ¡oh, rey!
no, no, no, no,
por piedad, no me condenéis,
¡oh, rey!
Dejad que mi corazón oprimido
dentro de poco vuelva en sí.

ENRIQUE
De tu abominable exceso,
mira en mi mano la prueba.
El llorar no te ayudará;
huye lejos de mí.
Poder morir ahora
mejor sería para ti,
poder morir, mejor sería para ti.

ROCHEFORT
(para sí)
¡Ay!
¡Yo la he perdido... 
¡Yo mismo he colmado su desventura!
El día se oscurece para mí,
y no puedo sostenerme en pié.
Poder morir ahora
mejor sería para mí.

PERCY
(para sí, refiriéndose a Smeton)
¡Cielos! Tengo un rival en él,
¿un feliz rival?
¿Por eso quería la ingrata
alejarme de su lado?
¡Ah! Sobre mí desahoga,
toda su ira el destino,
sí, sobre mí.
Poder morir ahora
sería lo mejor para mí.

JUANA
(para sí)
No puedo soportar
hallarme junto a la infeliz,
¡oh, cielos!
¡Ah! Tan helado y
tan preso de horror,
como lo está mi corazón, no hay.
Mi oscuro crimen ha borrado
de mí, todas las virtudes.

SMETON
(para sí)
¡Ay! ¡Yo la he perdido, yo mismo,
he colmado su desventura!
El día se oscurece para mí,
y no puedo sostenerme en pie.

ENRIQUE
De tu abominable exceso..., etc.

ANA
No, no me condenes;
ah, deja que mi corazón vuelva en sí.
No me condenes, no, oh rey.
Deja que mi corazón oprimido
dentro de poco vuelva en sí.
No, no, no me condenes, oh rey.

ENRIQUE
Que en celdas separadas
todos sean encerrados.

ANA
(aterrorizada)
¿Todos?

ENRIQUE
Sí.

ANA
¡Ay! Señor...

ENRIQUE
¡Apártate!

ANA
Sólo una palabra...

ENRIQUE
¡Retírate!

ANA
¡Ay! Señor...

ENRIQUE
¡Apártate!

JUANA, SMETON,
PERCY, ROCHEFORT
(para sí)
Está firmada...
... su muerte, está...

ENRIQUE
En celdas separadas.

JUANA, SMETON,
PERCY, ROCHEFORT
...firmada está su muerte.

ANA
¡Tan sólo una palabra, una sola!

ENRIQUE
A mí no; solamente los jueces
tu defensa deben escuchar.

ANA
¿Jueces para Ana?
¡Jueces para Ana! ¡Ay de mí!

¡Ah! Decidida está mi suerte,
si quien me acusa es quien condena.
¡Ah! ¡Sucumbiré al poder
de una ley tirana!
Pero justificada después de mi muerte,
totalmente absuelta seré.
Pero justificada después de mi muerte, etc.
¡Ah! Decidida está mi suerte, etc.
¡Tan sólo una palabra!
¡Ay! por piedad,
¡No me repudiéis,
no me condenéis!
¡Escuchadme, esposo! ¡Ay de mí!

PERCY, JUANA,
SMETON, ROCHEFORT
¡Ah! Decidida está mi/su suerte;
cualquier escapatoria es en vano:
ninguna argucia en la tierra
o fuerza humana mitigarlo podrá.
La muerte está ya en mi corazón,
pero aún no me han matado.
¡Ah! Decidida está mi suerte, etc.

ENRIQUE
(dirigiéndose a Ana)
Sí, tu suerte
está decidida,
si una sola sospecha
puedo abrigar.
Quien comparte mi solio
una sola mancha,
en la tierra no puede tener.
¡Apártate! ¡Vete! ¡Retírate!
Quizás me dé pena tu muerte,
pero muerte he de darte.

DAMAS Y CORTESANOS
¡Ay! De todos los males
que por la adversidad
afligen al solio inglés,
sí, de todos los males,
no hubo otro
tan funesto
como el que acaba de estallar.
La inocencia tendrá aquí la muerte
que el mal preparó.
Sí, etc.

ANA
¡No me condenes!

ENRIQUE
¡Vete!

ANA
¡No! ¡Escúchame!

ENRIQUE
¡No!

ANA
¡Una sola palabra!

ENRIQUE
¡Apártate!

CORO
¡No!

ANA
¡Una sola... palabra!

ENRIQUE
¡Vete!

CORO
¡No!

ANA
¡Ay de mí! ¡Escúchame, ah!
¡Ah! Mi suerte está
decidida, etc.
...Pero justificada después de mi muerte, etc.

JUANA, SMETON
PERCY, ROCHEFORT
¡Ah! Mi suerte está decidida, etc.

DAMAS Y CORTESANOS
La inocencia tendrá aquí la muerte, etc.

Acto II