ANA BOLENA
Personajes
ANA BOLENA
ENRIQUE VIII JUANA SEYMOUR PERCY ROCHEFORT SMETON HARVEY |
Reina, esposa de Enrique Rey de Inglaterra Dama de la corte, amante de Enrique Caballero, primer amor de Ana Hermano de Ana, amigo de Percy Joven músico de la corte, enamorado de Ana Oficial de Enrique |
Soprano Bajo Mezzosoprano Tenor Bajo Contralto |
La acción tiene lugar en la corte del rey Enrique VIII de Inglaterra, en el año 1536.
ATTO I
Scena Prima (Sala nel castello di Windsor, negli appartamenti della regina. Il luogo è illuminato) CAVALIERI (sempre sottovoce) Nè venne il re? Silenzio ! Ancor non venne. Ed ella? Ne geme in cor, ma simula. Tramonta omai sua stella. TUTTI D'Enrico il cor volubile arde d'un altro amor. Tramonta omai, ecc. Forse è serbata, ahi misera! a duol maggior, ecc. Forse è serbata, ahi misera! oh ciel! ad onta e duol maggior! Misera! misera! o ciel! a duol maggior! GIOVANNA (entrando, agitata ) Ella di me, sollecita più dell'usato, ha chiesto. Ella .. perchè?... qual palpito! Qual dubbio in me si è desto! Innanzi alla mia vittima, perde ogni ardire il cor, Ah! sorda al rimorso rendimi, o in sen ti estingui, amor, o in sen t'estingui, amor. Sorda al rimorso rendimi, ecc. Scena Terza (Anna comparisce dal fondo seguitata dalle sue dame,da paggi e da scudieri. Tutti le dan luogo, e rispettosamente le fanno corona. Smeton è nel corteggio. Silenzio) ANNA (a Giovanna) Si taciturna e mesta mai non vidi assemblea... Tu stessa, un tempo lieta cotanto, richiamar non sai sul tuo labbro un sorriso! GIOVANNA E chi potria seren mostrarsi quando afflitta ei vede la sua regina? ANNA Afflitta, è ver, son io... nè so perchè... Smania, inquieta, ignota, a me la pace da più giorni invola. SMETON (fra sè) Misera! GIOVANNA (fra sè) lo tremo ad ogni sua parola! ANNA Smeton dov'è? SMETON Regina! ANNA A me t'appressa. Non vuoi tu per poco de' tuoi concenti rallegrar mia corte, finchè non giunga il Re? GIOVANNA (fra sè) Mio cor, respira ! ANNA (a le dame) Dame, prego, udite. SMETON (fra sè) Amor, m'inspira SMETON Deh! Non voler costringere a finta gioia il viso; bella e la tua mestizia siccome il tuo sorriso bella. Cinta di nubi ancora bella è così l'aurora, la mesta luna eterna bella è nel suo pallor. Chi pensierosa e tacita starti così ti mira, ti crede ingenua vergine che il primo amor sospira, il primo amor! Ed obliato il serto onde è il tuo crin coperto, teco sospira, e sembragli esser quel primo amor, Quel primo amor che... ANNA (sorge commossa) Cessa... deh! Cessa. GIOVANNA Regina! SMETON O ciel! CORO Ella è turbata, oppressa! ANNA (fra sè) Come, innocente giovane, come m'hai scosso il core! Son calde ancor le ceneri del mio primiero amore! Ah! non avessi il petto aperto ad altro affetto, io non sarei sì misera, ah no! Non sarei sì misera nel vano mio splendor! Ecc. (a tutti) Ma poche omai rimangono ore di notte, credo. GIOVANNA L'alba è vicina a sorgere. ANNA Signori, io vi congedo. E vana speme attendere che omai più giunga il re. (sappoggia a lei) Andiam, Seymour. GIOVANNA Che v'agita? ANNA Legger potessi in me! Non v'ha sguardo cui sia dato penetrar nel mesto core: mi condanna crudo fato, solitaria, a sospirar. Ah! se mai di regio soglio ti seduce lo splendore, ti rammenta il mio cordoglio, non lasciarti lusingar, ecc. GIOVANNA, SMETON (fra sè) Alzar gli occhi a lei non oso non ardisco favellar! CORO Qualche istante di riposo possa il sogno a lei recar ... possa il sogno a lei recar, ecc. ANNA Ah! non v'ha sguardo, ecc... ... non lasciarti lusingar! GIOVANNA, SMETON (fra sè) No, non ardisco favellar... CORO Qualche istante di riposo... Ah! qualche istante di riposo possa il sonno a lei recar... ANNA Ah! No, no, non lasciar... ti lusingar! Ecc. GIOVANNA, SMETON ...no, favellar! Ecc. CORO ...a lei recar, ecc. (Anna parte accompagnata da Giovanna y dalle ancelle. La scena si sgombra) Interludio Scena Quarta (Giovanna ritorna dagli appartamenti della regina. Essa è agitata) GIOVANNA Oh! qual parlar fu il suo! Come il cor il corpi! Tradita forse, scoperta io mi sarei? Sul mio sembiante avria letto il misfatto? Ah, no; mi strinse teneramente al petto: riposa ignara che il serpente ha stretto. Potessi almen ritrarre da questo abisso il piede; e far che il tempo corso non fosse. Ahi! la mia sorte è fissa, fissa nel cielo come il di tremendo! Ecco... Ecco il Re! Scena Quinta ENRICO (entra) Tremate voi? GIOVANNA Si, tremo. ENRICO Che fa colei? GIOVANNA Riposa. ENRICO Non io. GIOVANNA Riposo io forse? Ultimo sia questo Colloquio nostro... ultimo o Sire, ve ne scongiuro. ENRICO E tal sarà, si, tal sarà! Vederci alla faccia del sole omai dobbiamo: la Terra, il Cielo han da saper ch'io v'amo! GIOVANNA Giammai, giammai. otterra vorrei celar la mia vergogna ENRICO È gloria l'amor d'Enrico. Ed era tal per Anna agli occhi pur dell'Inghilterra intera. GIOVANNA Dopo l'Imene ei l'era... dopo l'Imene solo. ENRICO E in questa guisa m'ama Seymour? GIOVANNA E il Re cosi pur m'ama! ENRICO Ingrata e che bramate? GIOVANNA Amore, e fama. ENRICO Fama! Si; l'avrete, e tale che nel mondo egual non fia; l'avrete, l'avrete. Tutta in voi la luce mia, tutta in voi si spanderà. Non avrà Seymour rivale, come il sol rival non ha. Tutta in voi la luce mia, solo in voi si spanderà, come il sol rival non ha. GIOVANNA La mia fama è a pie' dell'ara, onta altrove è me serbata: la mia fama è a pie' dell'ara! E quell'ara è a me vietata; lo sa il Cielo, il Re lo sa. Ah! s'è ver che al Re son cara, l'onor mio più caro avrà. E quell'ara a me vietata, lo sa il Cielo, il Re lo sa, si, lo sa il Ciel, il Re lo sa. L'onor mio più caro avrà, si, ecc. ENRICO Sì... v'intendo. GIOVANNA (sorpresa) Oh Cielo! Sire! ENRICO V'intendo. GIOVANNA E tanto in voi lo sdegno? ENRICO È sdegno e duolo. GIOVANNA Sire! ENRICO Amate il Re soltanto... ...vi preme il trono solo. il solo... GIOVANNA Io! Io! ENRICO ...solo trono. GIOVANNA Sire! ENRICO V'intendo, v'intendo ! GIOVANNA No, sire! ENRICO V'intendo! Anna pure amor m'offria, vagheggiando il soglio inglese. Ella pure il serto ambia dell'altera Aragonese. L'ebbe alfin: ma l'ebbe appena, che sul crin le vacillò. Per suo danno, per sua pena, d'altra donna il cor tentò. GIOVANNA Ah! non io, non io v'offria questo core a torto offeso. Il mio re me lo rapia; dal mio Re mi venga reso; più infelice di Bolena, più da piangere sarò. Di un ripudio avrò la pena, nè un marito offeso avrò! ENRICO Ella pure amor... ...m'offria, vagheggiando il soglio inglese, ecc. GIOVANNA Ah! non io, io non v'offria. Ecc. (Giovanna sallontana piangendo) ENRICO Tu mi lasci? GIOVANNA Il deggio. ENRICO Arresta GIOVANNA Io nol posso. ENRICO Ascolta; il voglio. Già l'altar por te si appresto: avrai sposo e scettro e soglio. GIOVANNA Cielo! ...ed Anna? ENRICO Io l'odio. GIOVANNA Ah! Sire. ENRICO Giunto è il giorno di punire. GIOVANNA Ah! qual colpa? ENRICO La più nera. Diemmi un core che suo non era. M'ingannò pria d'esser moglie: moglie ancora m'ingannò. GIOVANNA E i suoi nodi? ENRICO Il Re li scioglie. GIOVANNA Con qual mezzo? ENRICO Io sol lo so. GIOVANNA Ma quale? ENRICO Io sol lo so. GIOVANNA Ah! qual sia cercar non oso. Nol consente il cor oppresso. Ma sperar mi fia concesso che non fia di crudeltà. ENRICO T'acqueta. GIOVANNA Non mi costi un regio sposo più rimorsi, per pietà! ENRICO Ah! rassicura il cor turbato... ...nel tuo Re la mente acqueta, ch'ei ti vegga omai più lieta dell'amor che sua ti fa, ecc, GIOVANNA Ah! sperar fia concesso, ecc, ENRICO Avrai fama! GIOVANNA No! ENRICO Avrai soglio! GIOVANNA No! ENRICO Ah! rassicura il cor turbato,... ...nel tuo Re la mente acqueta, ecc. GIOVANNA Ah! sperar mi fia concesso, ecc. (Enrico parte dalla porta segreta; Giovanna sinoltra negli appartamenti) |
ACTO I
Escena Primera (En los aposentos de la reina, en el castillo de Windsor. El salón está profusamente iluminado) CABALLEROS (conversando entre ellos) ¿No ha venido el rey? ¡Silencio! Aún no ha venido. ¿Y ella?... Está sufriendo, pero disimula. Ahora en el ocaso está su estrella. TODOS El corazón voluble de Enrique arde por otro amor. Ahora en el ocaso, etc. Quizás te espera, desdichada, un dolor aún mayor, etc. Quizás te espera, desdichada, ¡oh, cielos! deshonra y dolor. ¡Desventurada, desventurada! ¡Oh Dios, un dolor mayor! JUANA (entrando, agitada) Ella de mí, solicita más de lo acostumbrado. Ella... ¿por qué?... ¡Mi corazón late! ¡Qué duda dentro de mí ha despertado! Delante de mi víctima, mi corazón pierde todo coraje. ¡Ay! Vuélveme sorda al remordimiento, o extínguete en mi seno, amor, o extínguete en mi seno, amor. Vuélveme sorda al remordimiento etc. Escena Tercera (Ana aparece por el fondo con su cortejo de damas, pajes, el músico Smeton, etc. Todos la acompañan respetuosamente. Se produce un denso silencio entre los presentes) ANA (dirigiéndose a Juana) Nuca he visto reunión tan taciturna y mustia... Tú misma, en otro tiempo tan contenta, ¡reclamar no sabes de tus labios una sonrisa! JUANA ¿Y quién podría mostrarse tranquilo, cuando afligida ve a su reina? ANA Estoy afligida, es cierto... No sé por qué... Una inquietud sin sosiego, desconocida, me quita la paz desde hace varios días. SMETON (para sí) ¡Desventurada! JUANA (para sí) ¡Tiemblo por cada una de sus palabras! ANA ¿Dónde está Smeton? SMETON ¡Mi Reina! ANA Acércate. ¿No quieres con tus conciertos, alegrar un poco mi corte, hasta que llegue el rey? JUANA (para sí) ¡Respira, corazón! ANA (a las damas) ¡Damas, por favor, atended! SMETON (para sí) Amor, inspírame. SMETON No obligues a fingir a tu rostro alegría; es tan bella tu tristeza como lo es tu sonrisa. Aún rodeada de nubes también es bella la aurora, la tristeza de la luna eterna es bella en su palidez. Quien te vea así, pensativa y silenciosa, te creerá una ingenua doncella que suspira por su primer amor. ¡Por su primer amor! Y por ti olvidada, la corona que cubre tus cabellos, suspira contigo, y le parece ser aquel primer amor. Aquél primer amor... ANA (le interrumpe, presa de gran emoción) ¡Cállate! ... ¡Ah, cállate! JUANA ¡Mi reina! SMETON ¡Cielos! DAMAS Y CORTESANOS ¡Está turbada y oprimida! ANA (para sí) ¡Cómo, inocente joven, cómo has conmovido mi corazón! ¡Aún están calientes las cenizas de mi primer amor! ¡Ah! Si no hubiera abierto mi pecho a otro amor, no sería tan desventurada. ¡No sería tan desventurada en mi vano esplendor!, etc. (a los presentes) Pero pocas horas quedan de la noche, creo. JUANA El amanecer se aproxima. ANA Señores, os despido ya. Vano es esperar más tiempo la llegada del rey. (buscando el apoyo de Juana) Vámonos, Seymour. JUANA ¿Qué os agita? ANA ¡Si pudieras leer en mí! No hay mirada que pueda penetrar en mi triste corazón: un cruel destino me condena, solitaria, a suspirar. ¡Ay! Si alguna vez te seduce el esplendor de un solio real, acuérdate de mi aflicción, no te dejes engañar, etc. JUANA, SMETON (para sí) ¡No me atrevo a alzar mis ojos, ni a decir nada! DAMAS, CORTESANOS Ojalá que un instante de reposo pueda el sueño tomar... pueda el sueño tomar..., etc. ANA ¡Ah! ¡No hay mirada... ...no te dejes engañar! JUANA, SMETON (para sí) No, no me atrevo a decir nada... DAMAS Y CORTESANOS Ojalá que con un poco de reposo... ¡Ay! Que un instante de reposo pueda el sueño tomar... ANA ¡Ay! ¡No, no, no te dejes... engañar!, etc. JUANA Y SMETON ...no, a decir nada! etc. DAMAS, CORTESANOS ...pueda el sueño tomar! Etc. (Ana sale acompañada de Juana y el resto de su séquito, la escena queda vacía) Interludio Escena Cuarta (Juana, muy agitada, regresa de las habitaciones de la reina, poco después) JUANA ¡Oh, qué palabras las suyas! ¡Cómo han conmovido mi corazón! ¿Me he traicionado a mí misma, dejando al descubierto mis intenciones? En mi rostro, ¿habrá leído el delito?. ¡Ah, no; me ha abrazado tiernamente en su pecho! Reposa ignorando que a la serpiente ha abrazado. Si al menos pudiera retirar el pie de este abismo y hacer que el pasado jamás hubiese existido. ¡Ah! ¡Mi suerte está echada, fijada en el cielo como lo está el Día del Juicio! Aquí está... ¡Aquí esta el rey! Escena Quinta ENRIQUE (Enrique entra por una puerta secreta) ¿Tiemblas? JUANA Sí, tiemblo. ENRIQUE ¿Qué hace ella? JUANA Reposa. ENRIQUE Yo no. JUANA ¿Reposo yo, quizás? Que sea ésta nuestra última cita... ¡La última, oh señor, os lo suplico! ENRIQUE ¡Y así será, sí, así será! Desde ahora a la luz del sol nos veremos: ¡La Tierra y el Cielo deben saber que os amo! JUANA ¡Jamás, jamás! Bajo tierra quisiera esconder mi vergüenza. ENRIQUE Es la gloria el amor de Enrique. Y así también lo fue para Ana, a los ojos de toda Inglaterra. JUANA Después de la boda lo fue... sólo después de la boda. ENRIQUE ¿Y de esa manera me ama Seymour? JUANA ¿Y el rey me ama igualmente así? ENRIQUE ¡Ingrata! ¿Qué deseas entonces? JUANA El amor y la fama. ENRIQUE ¡Fama! Sí, la tendrás, y tal, que en el mundo otra igual no habrá; la tendrás, la tendrás. Mi luz, toda sobre ti, toda sobre ti se esparcirá. No tendrá Seymour rival, como el sol rival no tiene. Mi luz, toda sobre ti, sólo sobre ti se esparcirá, como el sol rival no tiene. JUANA Mi fama está al pie del altar, la deshonra, fuera de él, me espera. ¡Mi fama está al pie del altar! Y este altar me está vedado; lo sabe el Cielo, y el rey también. ¡Ay! Si es cierto que el rey me ama, más precioso debería serle mi honor. Y el altar me está vedado, lo sabe el Cielo, y el rey también, sí, lo sabe el Cielo, y el rey... Más precioso debería serle mi honor, sí, etc. ENRIQUE Sí... ya entiendo. JUANA (sorprendida por su tono) ¡Oh, cielos! ¡Mi señor! ENRIQUE Te entiendo... JUANA ¿Tanto es vuestro enojo? ENRIQUE Es enojo y dolor. JUANA ¡Mi señor! ENRIQUE Amas al rey sólo por... ...sólo el trono te importa, sólo... JUANA ¡Yo! ¡Yo! ENRIQUE ...sólo el trono. JUANA ¡Mi señor! ENRIQUE ¡Te entiendo, te entiendo! JUANA ¡No, mi señor! ENRIQUE ¡Te entiendo! Ana también su amor me ofrecía... Enamorada en realidad estaba del trono inglés. Ella también ambicionaba la corona de la altiva aragonesa. Cuando al fin la consiguió, a vacilar sobre su cabeza empezó. Para su desgracia, y para su castigo, de otra mujer el corazón tentó. JUANA ¡Ay! Yo no, yo no os ofrecí este corazón tan injustamente ofendido. Mi rey me lo robó; pues que mi rey me lo devuelva; más infeliz que Ana Bolena, más digna de compasión seré yo. ¡De un repudio tendré el dolor, sin haber ofendido a ningún marido! ENRIQUE Ella también me ofrecía... ...su amor, Enamorada en realidad estaba del trono inglés... JUANA ¡Ay! Yo no, yo no os ofrecí, etc. (Juana, llorando, esta a punto de irse) ENRIQUE ¿Me dejas? JUANA Debo hacerlo. ENRIQUE ¡Detente! JUANA No puedo. ENRIQUE Escúchame. ¡Te lo ordeno! Ya el altar se dispone para ti: tendrás esposo, cetro y trono. JUANA ¡Dios mío!... ¿Y Ana? ENRIQUE La odio. JUANA ¡Señor! ENRIQUE Ha llegado el día de su castigo. JUANA ¡Ah! ¿cuál es su culpa? ENRIQUE La más negra. Me entregó un corazón que no era suyo. Me engañó antes de ser mi mujer: y siéndolo, continuó engañándome. JUANA ¿Y su matrimonio? ENRIQUE El rey lo disolverá. JUANA ¿Con qué medio? ENRIQUE Sólo yo lo sé. JUANA Pero, ¿cuál? ENRIQUE Sólo yo lo sé. JUANA ¡Ay! No me atrevo a pensar cual será. Mi corazón oprimido no lo consentiría. Pero que me sea concedida la esperanza, el no hacerlo sería cruel. ENRIQUE Tranquilízate. JUANA ¡Que una boda real, no me traiga más remordimientos! ¡Por caridad! ENRIQUE ¡Ah! Sosiega ese corazón turbado... ...en tu rey ten confianza, que te vea ahora más alegre por el amor que me hace tuyo, etc. JUANA ¡Ah! Pero que me sea concedido esperar, etc. ENRIQUE ¡Tendrás fama! JUANA ¡No! ENRIQUE ¡Tendrás trono! JUANA ¡No! ENRIQUE ¡Ah! Sosiega ese corazón turbado,... ...deja hacer a tu rey, etc. JUANA ¡Ah! Pero que me sea concedido esperar, etc. (Enrique sale por la puerta secreta; Juana pasa a un salón contiguo) |
Scena
Sesta (Parco nel Castello di Windsor. È giorno. Lord Percy e Lord Rochefort da varie parti) LORD ROCHEFORT (incontrandosi) Chi veggo?... In Inghilterra tu, mio Percy? (si abbracciano) LORD RICCARDO PERCY Mi vi richiama, amico, d'Enrico un cenno. E al suo passaggio offrirmi, quando alla caccia ei mova, è mio consiglio. Dopo si lungo esilio respirar l'aura antica e il ciel natio, ad ogni core è dolce, amaro al mio. ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY (odonsi suoni di caccia) ROCHEFORT CORO ROCHEFORT CORO PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY (Vedendo a Percy) Voi qua, Percy? ANNA ENRICO PERCY ENRICO PERCY ENRICO PERCY ANNA PERCY ANNA ENRICO PERCY (si prostra ai suoi piedi, e le bacia la mano) ANNA ROCHEFORT ANNA ROCHEFORT ENRICO HERVEY (Percy si appressa a Rochefort.
Enrico si trattiene ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA HERVEY PERCY ROCHEFORT ENRICO CORO ANNA ENRICO PERCY ENRICO ANNA ENRICO ANNA ROCHEFORT ANNA ROCHEFORT ANNA ROCHEFORT ENRICO (I corni danno il segnale della
caccia. TUTTI PERCY ANNA PERCY ANNA, PERCY ROCHEFORT HERVEY ENRICO (Anna parte colle damigelle. Enrico
con tutto il seguito |
Escena Sexta (Castillo de Windsor. Es de día. Lord Percy y Lord Rochefort salen de sitios opuestos) LORD ROCHEFORT (encontrándose) ¿A quién veo?... ¿En Inglaterra tú, mi querido Percy? (Se funden en un abrazo) LORD RICARDO PERCY Me reclama, amigo, de Enrique un mensaje. Y presentarme ante él, aprovechando la cacería, me pareció lo aconsejable. Después de un largo exilio respirar el aire de antaño y el cielo natal, dulce es para todos los corazones, aunque amargo para el mío. ROCHEFORT
PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY (Se oye el bullicio de la cacería) ROCHEFORT CAZADORES ROCHEFORT CORO PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY ROCHEFORT PERCY (Viendo a Percy entre los presentes) ¿Vos aquí, Percy? ANA ENRIQUE PERCY ENRIQUE PERCY ENRIQUE PERCY ANA PERCY ANA ENRIQUE PERCY (Percy se arrodilla y besa la mano de Ana) ANA ROCHEFORT ANA ROCHEFORT ENRIQUE HERVEY (Percy se acerca a Rochefort,
Enrique se entretiene ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA HERVEY PERCY ROCHEFORT ENRIQUE CORO ANA ENRIQUE PERCY ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ROCHEFORT ANA ROCHEFORT ANA ROCHEFORT ENRIQUE (El comienzo de la cacería es
anunciado TODOS PERCY ANA PERCY ANA, PERCY ROCHEFORT HERVEY ENRIQUE (Enrique parte con el séquito de
cazadores; |
Scena Nona (Gabinetto nel castello che mette all'interno delle stanze di Anna) SMETON
(si cava dal seno un ritratto) (si cela dietro una cortina) ANNA ROCHEFORT ANNA ROCHEFORT (Rochefort esce) ANNA ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY ANNA PERCY (snuda la spada per trafiggersi) ANNA PERCY ANNA SMETON ANNA PERCY (Vogliono scagliarsi uno contro l'altro) ANNA (se abbandona) SMETON ROCHEFORT SMETON PERCY PERCY CORO SMETON PERCY ENRICO SMETON ENRICO SMETON ENRICO SMETON (gli cade il ritratto di Anna) ENRICO SMETON ENRICO SMETON ENRICO PERCY SMETON PERCY SMETON ANNA ENRICO ANNA (si avvicina ad Enrico: egli è fremente. Tacciono tutti, abbassano gli occhi) ANNA ENRICO ROCHEFORT PERCY GIOVANNA SMETON ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO GIOVANNA, SMETON, ENRICO GIOVANNA, SMETON, ANNA ENRICO ANNA PERCY, GIOVANNA, ENRICO CORO ANNA ENRICO ANNA ENRICO ANNA ENRICO CORO ANNA ENRICO CORO GIOVANNA, SMETON CORO |
Escena Novena (Gabinete que comunica con los aposentos de Ana, en el Castillo de Windsor) SMETON
(saca un medallón con un retrato)
(se esconde tras un cortinaje) ANA ROCHEFORT ANA ROCHEFORT (Rochefort va a la otra habitación
a vigilar) ANA ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY ANA PERCY (Dispuesto a matarse, desenvaina su espada) ANA PERCY ANA SMETON ANA PERCY (Smeton y Percy están próximos a pelearse) ANA (se desmaya) SMETON ROCHEFORT SMETON PERCY PERCY CORTESANOS SMETON PERCY ENRIQUE SMETON ENRIQUE SMETON ENRIQUE SMETON (se le cae el medallón con el retrato de Ana) ENRIQUE SMETON ENRIQUE SMETON ENRIQUE PERCY SMETON PERCY SMETON ANA ENRIQUE ANA (Ana se aproxima a Enrique. Él tiembla de ira. Todos están callados.) ANA ENRIQUE ROCHEFORT PERCY JUANA SMETON ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE JUANA, SMETON, ENRIQUE JUANA, SMETON, ANA ENRIQUE ANA PERCY, JUANA, ENRIQUE DAMAS Y CORTESANOS ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE ANA ENRIQUE CORO ANA ENRIQUE CORO JUANA, SMETON DAMAS Y CORTESANOS |