ATTO PRIMO
(Ampia, e ricca sala negli
appartamenti del conte di Leicester)
Scena Prima
(Lambourne incontrando i domestici,
che arrivano premurosi. Indi
Leicester)
LAMBOURNE
Amici! A che solleciti?
CORO
É da Warwich un messo
giunto al primiero ingresso
di Mortimer.
LAMBOURNE
Che reca?
CORO
Chiede del conte.
LAMBOURNE
A noi
ah! forse s'incammina
già l'anglica reina!
Vengo alla torre...
CORO, LAMBOURNE
Oh, giubilo!
Oh, avventurato giorno!
Elisabetta! intorno
l'eco ripeta ognor!
(partono lieti)
LEICESTER
Quai voci! Elisabetta
ogni labbro festeggia, e all'eroina,
di Albion splendor, sostegno,
tributa il cor di amor devoto in pegno.
Ma un cor degno di lei
tu, di tante sue cure oggetto amato!
Leicester, le offrirai? Ti avvince...
ahi, lasso!
infrangibil catena, e tronca il volo
di tua sorte al favore...
Fatal conflitto! Ambizione! Amore!
Veggo... ahimè! la ingenua sposa,
che a me volge il suo sorriso:
mentre io l'amo, in lei ravviso
chi mi arresta al soglio il piè.
Tu... reina! alla mia speme
schiudi il varco, e additi un trono:
ma... nol sai! spergiuro io sono
a colei, che amor mi die'.
Oh, affetti tiranni,
che l'alma straziate!
Per poco cessate
dal vostro rigor!
Amico, deh, splendi
bel raggio di pace!
Men grave tu rendi
l'angoscia del cor!
Scena Seconda
(Lambourne co’ domestici e detto)
LAMBOURNE
Dalla città vicina
già parte Elisabetta:
la regal donna affretta
a Kenilworthe il piè.
LEICESTER
(Fra sè)
E Amelia! oh ciel! che fia
se mai da lei sorpresa?..
Si celi... e dove? offesa,
s'ella si svela? io tremo!
Ah! nel periglio estremo
che mai sarà di me?
LAMBOURNE
(Fra sè)
Le smanie sue comprendo,
quel cor perplesso intendo:
ma se non cede amore,
non può sperar mercé.
LEICESTER
(Fra sè)
Ah! de' miei voti al colmo
mi crede ognun beato;
ma un cor più sventurato
no che del mio non v'è!.
CORO
Percorra in ogni lido
di nostra gioia il grido,
di onor così pregiato
se degni il ciel ne fe'!
(parte il coro)
LEICESTER
Mi odi, Lambourne:
alto silenzio io chieggo
dalla tua fedeltà.
LAMBOURNE
Secure pruove
non ne avesti finor?
LEICESTER
Corri a Warney:
del mio castel nel più romito albergo
tragga Amelia. L'arrivo
di Elisabetta ignori. Ad ogni sguardo
ella si celi. A voi mi affido.
LAMBOURNE
In calma
lo spirto ricomponi:
pensa a te stesso, alla tua gloria.
Il cenno vo cauto ad eseguir.
(parte)
LEICESTER
Ciglio sereno
come mostrar,
se il cor dolente ho in seno?
Scena Terza
(Fanny e detto)
FANNY
Della tua sposa amante
i palpiti a temprar, signor, ti
affretta.
Inoltra il giorno: al fianco suo finora
il consorte non vede,
e rie sventure in presagirsi eccede.
LEICESTER
Pria del tramonto a lei verrò. Mi chiama
altrove un grave affar. Dille, che in
pace
soffra il destin, che la minaccia, e
attenda
premio alla sua virtù... che amor... che
il cielo...
(Fra sè)
Ah! che dirmi non so!..
Dove mi celo?
(parte)
FANNY
Tanto smarrito io mai lo vidi! oh,
quanto...
trista Amelia!
ti resta ancor di pianto!
(parte)
Scena Quarta
(Stanze remote nel vecchio castello.
Warney conduce quasi a stento
Amelia,
che lo segue affannosa)
WARNEY
Vieni.
AMELIA
Dove mi traggi?
WARNEY
Il cenno è questo
del tuo consorte, e mio signor.
AMELIA
Leicester!
E in erma stanza, e sola
rinchiudermi perché?
WARNEY
Del suo volere
interprete non son.
AMELIA
Come! Warney,
che lo raggira a suo talento, or tutto
finge ad arte ignorar?
WARNEY
Tu fosti, e sei
sempre meco tiranno!
Eppur non bramo
che vederti felice.
AMELIA
Invano ostenti
sensibil cor ne' simulati accenti!
Non mentir! Su quella fronte
l'empio cor ti leggo appieno!
Alimenti ancor nel seno
a mio danno il tuo livor!
WARNEY
Non è ver; se può il consorte
esser crudo a' tuoi sospiri,
a che, ingiusta! in me tu miri
di tue pene il solo autor?
AMELIA
Egli è dunque il mio tiranno?
Deh, favella!
WARNEY
Ad ogni sguardo...
sì... m'impose di celarti.
AMELIA
Ma perché?
WARNEY
Chi può spiegarti la cagion?
AMELIA
Che nel suo petto spento fia per me
l'affetto?
WARNEY
(Fra sè)
Sei presaga, o sventurata!
AMELIA
Ah! da tutti abbandonata,
perché reggo in vita ancor?
WARNEY
Calmati, o cara! e vedi
un difensore in me,
pietosa mi concedi
di schietto amor mercé.
Finché mi restano
aure di vita,
il sangue spargere
saprò per te!
AMELIA
Come sperar ti lice,
ch'io manchi alla mia fé?
Compiangi un'infelice!
Abbi pietà di me!
Versar, deh, lasciami,
finché avrò vita,
amare lagrime
senza mercé!
WARNEY
Dunque ogni speme è tolta?
AMELIA
Audace! ancor...
WARNEY
Va! stolta!
Va! pertinace!
AMELIA
Orrore...
mostro! mi fai!
WARNEY
Vedrai,
se un oltraggiato amore
so vendicar!..
(Fra sè)
(qual suono!
Squillano le trombe di lontano.
Elisabetta! ah! vadasi..)
AMELIA
Mi lasci?..
WARNEY
Resta...
AMELIA
Ah! no!
Mi ascolta!
WARNEY
A' voti miei
ti arrendi?..
AMELIA
Ah! pria morrò!
WARNEY
Ebben... de' tuoi rifiuti
ti pentirai... spietata!
Ma di te stessa... oh, ingrata!
saprai dolerti allor!
AMELIA
Misero cor! gemente...
oppresso... palpitante...
a tante pene, e tante
come resisti ancor?
(Warney parte)
Scena Quinta
(Amelia, indi Lambourne)
AMELIA
Immaginar chi mai potea, che il perfido
giugnesse a tanto ardir?
Ma sola intanto
ei qui mi lascia?..
ah! no! Si segua...
LAMBOURNE
Il passo
oltre di queste soglie
non è permesso, Amelia.
AMELIA
E che? Lambourne
oserà trattenermi?
LAMBOURNE
É di Leicester
questo il comando.
AMELIA
Ah! vero è dunque?.. oh, Dio!
Che mai pensar degg'io?
Mi sorge in
mente
di dubbii un nembo,
e all'anima smarrita
un funesto avvenir...
me lassa!..
addita!
(entra)
LAMBOURNE
Fuggirmi non potrai:
che veglia un Argo a danno tuo non sai.
(parte)
Scena Sesta
(Esterno del rinomato castello di
Kenilworth.
Lo fiancheggiano due torri, che
sorgono maestose.
Gran porta d'ingresso. Vi si entra
per magnifico
ponte, innalzato, ed ornato di
obelischi e trofei
militari, per festeggiare l'arrivo di
Elisabetta)
(Le vedette su le torri danno colle
trombe il segnale,
che sia già a vista di Kenilworth il
reale corteggio.
Rimbomba il cannone dalla fortezza.
N'escono
numerose guardie del conte di
Leicester, che vanno a
formare doppia ala sul sentiero, che
segnar dovrà la
regina. Tutti i domestici, e le
damigelle in abito festivo
si affollano sul ponte, intenti alla
pompa, che si avvicina; ed ebbri di piacere partitamente
esclamano)
DOMESTICI
Eccola!
DAME
Oh! vedi!..
DOMESTICI
Oh! mira
qual corteggio!
DAME
Qual pompa!
DOMESTICI
É presso!
DAME
Arriva!
Evviva Elisabetta!
TUTTI
Evviva! evviva!
(Un drappello di guardie reali precede
la regina, che
si avanza, premendo il dorso di
bianco destriero. É al
suo fianco il conte di Leicester. La
seguono le dame a
cavallo, ed i cavalieri. Il popolo, i
domestici, e le
damigelle esternano la loro gioia col
seguente coro)
CORO
Vieni, dell'Anglia
grand'eroina!
Vieni, de' popoli
delizia e amor!
Tu arrivi, e si anima
sul secco stel
il fior, che pallido
già rese il gel.
Giungi, e spontaneo
ti sorge al piè
il giglio, simbolo
di nostra fé.
Brilla trifulgido
l'astro maggior,
di un dì sì fausto
apportator.
Vivi, dell'Anglia
bella reina!
Vivi, de' popoli
delizia, e amor!
(Giunta la regina in mezzo alla
scena, smonta da
cavallo, servita dal conte, e seco le
dame, e i cavalieri
e mentre si volge al popolo, intorno
a lei raccolto,
Leicester dice con riguardo a Warney)
LEICESTER
(Fra sè)
E Amelia?
WARNEY
(Fra sè)
Non temer... l'ermo ritiro
l'asconde ad ogni sguardo.
LEICESTER
(Fra sè)
Alfin respiro!
ELISABETTA
Sì, miei figli! il più bel dono,
il maggior de' fregi miei
è il mirar, che oggetto io sono
dell'ingenuo vostro amor.
Se la pace i suoi tesori
apre alle arti, ed al pastor,
se germogliano gli allori
dal brittannico valor,
fortunati i miei sudori!
Regnerò felice ognor!
CORO
In te Albion quel genio onori
cui sol deve il suo splendor!
LEICESTER
(Fra sè)
Perché in sen mi balzi, e gemi?
Perché palpiti, o mio cor?
WARNEY
(Fra sè)
Ti offre il crin la sorte, e temi?
Ti tradisce quel pallor!
ELISABETTA
(Fra sè)
In estasi soave
è l'alma mia rapita!
Il ciel sorride, e addita
la mia felicità!
Ma in mezzo a tal contento,
alato Dio! ti sento!
Ti fuggo, eppur mi opprime
la tua severità!
LEICESTER
Vieni, regina! affretta
a Kenilworthe il piè!
CORO, TUTTI
Evviva Elisabetta,
che tant'onor ne die'!
(La regina, accompagnata da Leicester, e
seguita
da tutto il corteggio, entra nel
castello in mezzo
alle acclamazioni, ed alle grida festive
del popolo)
ATTO SECONDO
(Stanze remote, come nel Primo
Atto)
Scena Prima
(Leicester e Warney)
LEICESTER
Warney, mi arresti invan; bramo vederla,
calmar le smanie sue.
WARNEY
Della regina,
signor, paventa. Il vigile suo sguardo,
cui nulla sfugge, i palpiti dell'alma
ti legge in fronte; e l'aura del
sospetto
se pasci nel suo cor, se dal suo fianco
lungi ten vai, tu sei perduto. >
LEICESTER
E vuoi
che una tenera sposa
abbandoni così? Tanto crudele...
no... Leicester non è.
WARNEY
Le sue querele
udrai contro di me. Suppone, ingiusta,
che nemico io le sia.
LEICESTER
La sventurata
merta pietà!
WARNEY
Dunque dell'Anglia al soglio
rinunzia pur. Sappia le tue ritorte
la offesa Elisabetta,
e attendi sul tuo capo alta vendetta.
LEICESTER
Taci! Compiangi almeno
de' miei possenti affetti
il tumulto fatal!
WARNEY
Sleale amico
io ti sarei, se alimentar sapessi
un periglioso amor. Da Kenilworthe
sia tratta Amelia: di Cumnor ritorni
nel lontano castello. Al tempo, al caso
si affidi il suo destino,
e si dissipi un nembo omai vicino.
LEICESTER
Voglio a ciò persuaderla.
WARNEY
Invan lo speri.
LEICESTER
S'ella sarà restìa, cauto tu stesso
allor la condurrai.
WARNEY
Pronto al desio
mi avrai, se il vuoi.
(Fra sè)
La ingrata è in poter mio!
(parte)
LEICESTER
Qual difficil cimento!..
eccola!.. oh, istante!
Mi scorge appena,
e a me sen corre ansante!
Scena Seconda
(Amelia e Leicester)
AMELIA
Ah! Leicester!.. Tu qui!
LEICESTER
(Fra sè)
Non sa... non osa
sciorre il labbro un accento!
AMELIA
Altrove il guardo
volgi nel rivedermi? Odio, o rimorso...
Ingratissimo cor! Pallido il volto
alla presenza mia, dimmi, ti rende?
Una sposa fedel così si offende?
Pruova maggior potea
darti dell'amor mio?
LEICESTER
Mi odi...
AMELIA
Parlar vogl'io:
mi ascolta, e taci!
LEICESTER
(Fra sè)
Ohimè!
AMELIA
Dal genitor, che fèa
lieti per me i suoi giorni,
tu fosti... anima rea!
Che m'involasti... e Amelia
a te con alma pura
seppe immolar natura,
dover di figlia... tutto...
del padre il pianto... il lutto
della famiglia invano
il piè trattenne...
LEICESTER
(Fra sè)
Oh, Dio!
AMELIA
Tu lo volesti,
ed io tutto obbliai per te!
LEICESTER
Sappi...
AMELIA
Segreto nodo
tu mi chiedesti...
LEICESTER
É vero...
Ma...
AMELIA
Del tuo cor sincero
me sol beando allora,
la man ti diedi...
LEICESTER
E ancora...
AMELIA
Or raddoppiando offese,
spinto a novelle imprese,
mi chiudi, e prigioniera
son di Warney perché?
Questa è la fé primiera,
che un di giurasti a me?
LEICESTER
(Fra sè)
Che mai dir? Convinto io sono...
su quel labbro un Dio si esprime!
Quale orror nell'alma imprime
il suo ciglio accusator!)
AMELIA
(Fra sè)
Tace ancora, e non mi cura!
Non risponde a' detti miei!
Non v'ha speme... Io già perdei
ogni impero sul suo cor!
LEICESTER
Cara, mel credi: io ti amo...
Al ciel, che mi ode, il giuro!
Per te respiro, e bramo
farti felice... almeno
soffri, che occulto sia
il nostro imen per poco,
e poi la sposa mia
Brittannia in te vedrà.
AMELIA
Non cedo...
LEICESTER
Elisabetta,
che il mio castello onora,
il mio ligame ignora.
AMELIA
Lo sappia, e da me stessa...
Il voglio! Al mio decoro
onta è l'indugio: io sono
grande nel mio candor!
Schiude le vie del trono
anche virtude, onor.
LEICESTER
Conoscer mi basti,
ingrata! il tuo cor!
No... in me non amasti
che il solo splendor.
Ma un'anima altera,
superba, ambiziosa,
non è la mia sposa,
non merta il mio amor!
AMELIA
Ah! tutto mi addita,
che un rio seduttor
quell'alma ha rapita
a un tenero ardor!
Ma compi, o spietato!
il barbaro eccesso!
Mi uccidi tu stesso,
e saziati allor!
AMELIA, LEICESTER
Affanni! sospiri!
Tormenti! martiri!
Qual cor potrà reggere
al vostro rigor?
(Partono per vie opposte)
Scena Terza
(Lambourne introduce con riguardo gli
amici di Warney; indi lo stesso Warney)
LAMBOURNE
Cauti, guardinghi, e taciti,
amici, v'inoltrate.
CORO
Noi ti seguiam solleciti...
LAMBOURNE
Sommessi favellate!
CORO
Che brami?
LAMBOURNE
A' suoi più fidi
Warney parlar desia.
CORO
Fidi noi siam: ne guidi,
ne imponga a suo piacer.
Rapidi a prevenir.
un cenno, un suo pensier,
saggio del nostro ardir
questo non fia primier.
LAMBOURNE
Chi dubitar potrà
di tanta fedeltà?
CORO
Cheti attendiam; speriamo,
ch'ei maggior pruova avrà
di nostra fedeltà.
WARNEY
Eccomi a voi: all'oprar vostro avrete
generosa mercé.
(a Lambourne)
(Di', mi sei fido
qual mi fosti finor?
LAMBOURNE
Warney! mi oltraggia
il dubitarne. Ad ogn'impresa ardita
il labbro, il braccio mio, periglio, e
vita
intrepido sprezzando,
non ti schiuse il sentier?
WARNEY
Ma questa volta
pruova estrema vogl'io.
LAMBOURNE
Parla.
WARNEY
Mi ascolta.
Vorace fiamma, il sai,
di Amelia a' vaghi rai
si accese in me.
LAMBOURNE
La estingui. Ognor spietata
al tuo martir...
WARNEY
Di fulminar la ingrata
è in me il poter. Fiera poc'anzi,
all'ire
mosse il consorte. Ei vuole,
ch'io la tragga in Cumnor.
LAMBOURNE
E qual disegno?
WARNEY
Di alta ferocia,
e di Warney sol degno!
(Fra sè)
Taci, amor! Se amica speme
l'alma mia nudrì finora,
or che in sen delusa geme,
non la opprima il tuo rigor!
Ah! lo stral, che ancor la preme,
è il tormento suo maggior!
LAMBOURNE
Se vendetta il cor ti preme,
sciogli il freno al tuo furor!
CORO
Perché mai si affanna, e freme?
Perché tinto è di pallor?
WARNEY
Amici, mi udite.
CORO
Favella... che vuoi?
WARNEY
Fedeli eseguite?
CORO
Ne puoi dubitar?
WARNEY
Giurate...
CORO
Il giuriamo!
LAMBOURNE
Di lor ti assicura.
WARNEY
Un'alma spergiura,
che a me fu incostante,
dovete all'istante
con voi trascinar.
CORO
E dove?
WARNEY
L'ardita
trarrete in Cumnor.
CORO
Siam pronti... l'addita!
WARNEY
(accenna Lambourne)
L'amico vi è duce.
LAMBOURNE
Venite...
WARNEY
Ti resta
(traendolo in disparte)
altr'opra
a compir.
LAMBOURNE
Qual dubbio ti arresta?
A che quel sospir?
WARNEY
Questo pugnal...
LAMBOURNE
Che pensi?
WARNEY
Lo stringi, e giunta appena
al suo destin la ingrata,
t'inoltra a lei, la svena,
appaga il mio furor!
LAMBOURNE
Spenta sarà la vittima;
saprò squarciarle il Cor.
WARNEY
Nei suoi singulti estremi
sappia gli oltraggi miei...
Dille, che di Warney
fosti vendicator.
(Fra
sè)
Oh, pace! io ti perdei!
Oh, a me funesto amor!)
LAMBOURNE
Ne' suoi singulti estremi
saprò insultarla ancor!
CORO
Se ti oltraggiò, ché tremi
del tuo sprezzato ardor!
(Warney parte. Lambourne
ed il coro entrano nelle stanze)
Scena Quarta
(Amelia; indi Elisabetta. Antro di forma
rotonda,
intagliato nel monte dall'arte, per
renderlo un
piacevole luogo di riposo. Sorge ad un
lato di
esso maestosa fontana, ov'è innalzata la
statua
di Elisabetta, coronata dal genio
brittannico.
Dallo spazioso ingresso aperto in
prospetto
veggonsi ameni giardini, ed il parco di
delizie,
dove sono eretti molti ornamenti
festivi)
AMELIA
Dal tuo rapace artiglio alfin mi trasse
celeste man, crudo Warney!
Segreto,
sotterraneo sentier,
che al vasto parco
guida dall'ermo albergo, offrì al mio
sguardo
il Nume protettor. Questo mi asconda
antro solingo; e appena il ciel
s'imbruna,
da Kenilworth m'involerò. Lontana
dalle insidie nemiche,
i dritti miei reclamerò...
Qual donna...
stelle! si avanza?
Al maestoso aspetto:
perché mi sorgi in sen tema e sospetto?
(timida, si cela dietro la fontana)
ELISABETTA
Son sola!.. O miei sospiri,
ch'io repressi finora, il varco aprite!
Istante periglioso! I dolci accenti
di lui, che, mio malgrado,
signoreggia quest'alma, oh! qual
tumulto,
qual contrasto di affetti
desto mi avean poc'anzi! A porre in
calma
il mio spirto agitato io chieggo ad arte
di allontanarlo, e in questo
speco romito inoltro il piè. Mancava
poco al mio labbro, e involontario il
core
già palesava il suo celato ardore!
(siede ad un sasso)
AMELIA
(Fra sè)
Che fosse la regina?
ELISABETTA
Elisabetta!
Vinci te stessa!
AMELIA
(Fra sè)
Elisabetta!
ELISABETTA
Madre
de' popoli soggetti
di esser non promettesti? Ogni altra
cura,
che gli affetti divide,
da te sia lunge!.. E lo potrò?
Leicester!
Oggetto di me degno!
Sento per te quanto mi costi un regno!
AMELIA
(con forte esclamazione)
Che ascolto! ah! sventurata!
ELISABETTA
Odo o m'inganno?..
Una donzella!
(volgendosi, vede Amelia)
AMELIA
(Fra sè)
Appena
reggo al suo sguardo!
ELISABETTA
A che tremar?.. Chi sei?
Favella... ti avvicina...
AMELIA
Eccomi a' piedi tuoi, bella regina!
(prostrandosi, e stringendo
le ginocchia di Elisabetta)
ELISABETTA
Perché ti affanni, e piangi?
Sei forse un'infelice?
La tua consolatrice,
donna! ravvisa in me!
A sollevar gli oppressi
il ciel mi diede un soglio:
a fulminar l'orgoglio,
a premiar la fé.
AMELIA
Da queste amare lagrime
lo stato mio comprendi!
Di un traditor la vittima
vedi spirarti al piè!
ELISABETTA
Di un traditor?.. Chi è mai?
AMELIA
(Fra sè)
Ah! che dirò?
ELISABETTA
Rispondi!
AMELIA
(Fra sè)
Leicester!
ELISABETTA
Ti confondi?
AMELIA
(Fra sè)
Leicester! Sei perduto
se a lei ti svelo!
ELISABETTA
Olà!
Non soffre Elisabetta
dubbioso dir: ti affretta...
chi sei?
AMELIA
Di Ugo Robsart la figlia sciagurata...
ELISABETTA
Amelia!.. E sventurata
chi mai ti fe'?.. Degg'io
un'anima colpevole
in te punire?..
AMELIA
Ah! no!..
Al ciel lo giuro!.. Onore
fu guida a' passi miei...
ELISABETTA
Ma... il traditor?..
AMELIA
Warney...
ELISABETTA
Egli!.. si chiami!..
AMELIA
Ascoltami...
non dissi il ver...
ELISABETTA
Paventami!
Dirai fra le ritorte...
AMELIA
Ah!.. Pende la mia sorte
sol da Leicester...
ELISABETTA
(sorpresa)
Che!
Leicester! tu! possibile!..
(Fra sè)
Se fosse mai? ... terribile
sospetto!.. ah! tremi il vile,
se mi schernì!.. se mai...
(trascinandola seco)
Vieni!..
AMELIA
Pietà!
ELISABETTA
Vedrai
come su l'empio il fulmine
dell'ira mia cadrà!
AMELIA
Ah! tu tremar mi fai!
(Fra sè)
Che mai di me sarà?
Scena Ultima
(Mentre Elisabetta trascina Amelia fuori
la grotta,
vi entra Leicester, seguito da Warney, e
da guardie,
e cacciatori, che restano fuori
l'ingresso)
LEICESTER
Della caccia il lieto segno,
donna augusta, omai ne invita.
ELISABETTA
Una preda assai gradita
ti ho serbata... eccola!
(gli presenta Amelia)
LEICESTER, AMELIA,
WARNEY
(Fra sè)
Oh, ciel!
LEICESTER
(Fra sè)
Dessa! Amelia! e alla Regina
chi l'addusse? Ohimè! Qual gelo
piomba al cor! Squarciato è il velo!
Già palese è il tradimento!
Respirare io posso a stento!
Densa nube offusca il ciglio!
Ah! scampar dal mio periglio...
ah! salvarmi non potrò!
ELISABETTA
(Fra sè)
Freme! Ondeggia irresoluto!
La sua fronte è sbalordita!
Il suo fallo appieno addita
il terror, che muto il rende!
Ah! già l'ira in me si accende!
E potea quel cor fallace
disturbar la bella pace
di colei, che un dì l'amò?
AMELIA
(Fra sè)
Ah! che seppi! Qual cimento!
Mi tradì quel cor crudele!
Io l'adoro, e, a me infedele,
altro affetto alberga in seno!
Me infelice!.. Intendo appieno,
che la sorte, a me spietata,
mi vuol sempre sventurata,
a morir mi condannò!
WARNEY
(Fra sè)
Come! Amelia è a me rapita?
Oh, funesto avvenimento!
Già nel suo sbalordimento
tace il conte, e reo si accusa!
Geme, e palpita confusa
l'alma mia nel suo periglio!..
Ah! trovar non so consiglio!
La ragion mi abbandonò!
ELISABETTA
(a Leicester)
Che da te la sua sorte dipenda,
disse Amelia: qual nodo comprenda
questo arcan saper voglio.
LEICESTER
Regina!
Tu saprai...
ELISABETTA
Tronchi accenti son vani.
Parla o trema!
AMELIA e LEICESTER
(Fra sè)
Qual barbaro affanno!
WARNEY
È mia sposa: mi crede a suo danno
sempre intento, e sul Conte ha pensiero,
ch'ei m'imponga ad amarla.
ELISABETTA
(ad Amelia)
Dì, è vero?
AMELIA
(Fra sè)
Ah!
LEICESTER
(Fra sè)
Infelice!
ELISABETTA
Di' è vero?
AMELIA
No...
ELISABETTA
Come?
WARNEY
Menzogniera!
LEICESTER
(Fra sè)
Mi perde!
AMELIA
No!...il mio
fier destino cangiarsi non può!
ELISABETTA
Alme indegne! Schernita son'io?
Ma squarciar questa benda saprò!
Questa donna sia ben custodita!
(alle guardie, che
accorrono al suo cenno)
Guardie! altrove si tragga!
Che a lei niun si appressi!
AMELIA
Regina!
LEICESTER
Pietà!
ELISABETTA
Pietà mi chiedi, o perfido?
Non la sperar giammai!
L'oltraggio mio vedrai
quanto ti costerà!
(Fra sè)
Gelose smanie io sento
tutte d'intorno al core!
ah! de' tuoi strali, amore!
provo la crudeltà!
LEICESTER, AMELIA,
WARNEY
(Fra sè)
Terribile momento!
Sento agghiacciarmi il core!
Tutto mi dà spavento!
Tutto tremar mi fa!
(Le guardie conducono
Amelia.
Gli altri partono)
ATTO
TERZO
(Ampia sala come prima)
Scena Prima
(Leicester, Warney, indi
Elisabetta)
LEICESTER
E Amelia?
WARNEY
Ivi è rinchiusa
donde audace fuggì.
LEICESTER
Ma Elisabetta...
WARNEY
Del sacro nodo il dritto
reclamai coraggioso. A favor mio
il silenzio di Amelia,
che impose a lei la tema,
con arte interpretai. Dalla regina
la ottenni in mio poter.
LEICESTER
Misera sposa!
WARNEY
Di un'alma altera, che a fatal periglio
espose i giorni tuoi... che il regal
serto
dal crin t'invola, ancora
ti ange il pensier?
LEICESTER
Ma che avverrà di lei?
WARNEY
Ti affida in me... pago sarai...
(Lo interrompe la regina, che arriva)
ELISABETTA
Warney!
Ti allontana!
(Warney si ritira)
LEICESTER
Regina!
ELISABETTA
E che, al mio fianco
più Leicester non è?
LEICESTER
Le tue rampogne...
senza novello cenno...
(Fra sè)
ah! mi confondo!
ELISABETTA
Comprendo. Un labbro menzognier per poco
seppe adombrar la tua
ben rara fedeltà. Convinta appieno,
che di Warney sia sposa
la prole di Robsart, vo' ch'ella intenda
quanto a premiarti immaginò, decise
la grata Elisabetta.
LEICESTER
(Fra sè)
Ohimè!
ELISABETTA
(Fra sè)
Nell'alma
gli si legga così!
LEICESTER
La tua clemenza
chi può ignorar?
ELISABETTA
Ma luminosa pruova
oggi darti desio.
LEICESTER
(Fra sè)
Stelle!
ELISABETTA
Al tuo fato
Brittannia esulterà...
(Fra sè)
trema l'ingrato!
LEICESTER
(Fra sè)
Ah!
ELISABETTA
(Fra sè)
Sospira!
LEICESTER
(Fra sè)
Ed io potrei?...
ELISABETTA
(Fra sè)
Che dirà? Vacilla!
LEICESTER
(Fra sè)
Oh, istante!
Splende un astro a' danni miei!
ELISABETTA
(Fra sè)
É confuso! È palpitante!
LEICESTER
(Fra sè)
Ah! prevedo il tristo evento.
E mancar mi sento il cor!
ELISABETTA
(Fra sè)
Ti attendea nel gran cimento,
e ti colsi, o traditor!
LEICESTER
Se al tuo sguardo io reo non sono,
più non resta a' miei desiri.
ELISABETTA
Ciò non basta; e maggior dono,
la mercé, che tanto brami,
da me avrai...
LEICESTER
(Fra sè)
Che ascolto!
ELISABETTA
Un trono.
LEICESTER
(Fra sè)
Ah! straziarmi!
oh
ciel! perché?
ELISABETTA
Sì, un trono: a me la mano:
sei mio Consorte, e re.
L'eroe nel suo sovrano
L'Anglia rispetti in te.
Ogni nemico è vano,
se regnerai con me.
LEICESTER
(Fra sè)
Che far?.. che dir?
ELISABETTA
Perplesso,
tu volgi altrove i rai?
LEICESTER
Regina' .... oh Dio!
non sai...
ELISABETTA
Ti agiti? Tremi?
Perché?
LEICESTER
Ravvisa in me un ingrato,
di tanto dono indegno...
son reo, ma sventurato...
mi fulmini il tuo sdegno!
Sappilo alfin...
Consorte di Amelia io son...
La morte punisca il fallo mio...
Ma l'infelice vittima
serbi la tua pietà.
ELISABETTA
Empio! il dicesti! Al varco
io ti sorpresi alfine!
Sotto le tue rovine
Amelia ancor cadrà!
LEICESTER
Mi ascolta! ....
ELISABETTA
Il priego è vano!
Da me t'invola,
olà!
LEICESTER
(Fra sè)
Tutto è svanito!
Qual colpo è questo!
Ah! mi hai tradito
oh amor funesto!
Dov'è quel ciglio,
che al mio tormento
amare lagrime
non sa versar?
ELISABETTA
(Fra sè)
Io son tradita!
Qual colpo è questo!
Ah! mi hai punita
oh amor funesto!
Dov'è quel core,
che in tal momento è
non fia sensibile al mio penar?
(Escono per vie opposte)
Scena Seconda
(Stanze remote nell'antico
castello. Amelia e Fanny)
AMELIA
Ti riveggo, Fanny? Sento men grave
il mio martir, se piangere mi lice
dell'amistade in sen!
FANNY
Gli erranti passi
volsi finor per rintracciarti.
AMELIA
E come
qui osasti penetrar?
FANNY
Cauta da lungi
io ti ho seguita allora,
che il barbaro Warney ti ha qui
condotta.
Il veggo con Lambourne
frettoloso partir. Sprezzo il cimento,
e volo a te vicina.
AMELIA
I casi miei...
FANNY
Noti mi son.
AMELIA
Tutto temer potea;
ma un disleal, spergiuro
in lui trovar, che mi giurò costanza
nel più funesto evento,
ah! di morte è per me maggior tormento!
Par, che mi dica ancora...
"Io ti amerò costante!"
quanto quest'alma amante
era felice allor!
I giorni miei ridenti
come cangiò un istante!
Pene, non più contenti,
opprimono il mio cor!
Fuggì l'immagine,
tanto gradita,
che di letizia
colmò mia vita!
Fra crudi palpiti
d'immensi affanni
mi resta a piangere
nel mio dolor!
FANNY
Ti calma: il ciel saprà...
AMELIA
Stelle! Warney!
Ti ascondi in quella stanza, o sei
perduta!
FANNY
Per te saprò perir!
(si cela, e resta inosservata)
AMELIA
Cupo spavento
quell'aspetto mi desta!
Scena Terza
(Warney e dette; indi Lambourne;
infine Leicester)
WARNEY
Amelia, è d'uopo,
che tu mi segua.
AMELIA
E dove?
WARNEY
A che saperlo?
Devi obbedir.
AMELIA
Non partirò, se pria...
WARNEY
Da questo albergo io deggio
svellerti a viva forza.
AMELIA
Una violenza?..
WARNEY
Tal mi s'impone da colui, che adori:
pur se di me pietà sentir potrai,
trasgressor de' suoi cenni...
AMELIA
Anima rea!
Mostro in sembianza umana! Io ti
detesto!
WARNEY
Dunque non più! Tu il vuoi? Sarò
spietato...
meco vieni...
AMELIA
Oh! martoro!
Manca la luce al ciglio!..
(vacillando cade sopra una sedia)
WARNEY
(cercando un nappo)
Olà! un ristoro!
(Fra sè)
Bever dovrai la morte... ecco l'istante
della vendetta mia!
AMELIA
E la innocenza
in tal guisa si opprime?
FANNY
(Fra sè)
Ah! l'infelice come salvar?
WARNEY
(A Lambourne)
Ti affretta!
(Fra sè)
(In questo nappo velen possente...
(Lambourne reca una tazza, Warney
sollecito
da un'ampolla vi versa il veleno in
modo che
sia veduto da Fanny)
FANNY
(Fra sè)
Ah! traditor!
WARNEY
Ancora
mi fai pietà! Ma mitigar non posso
il tuo destin... deh! quel languore
almeno
ti piaccia ristorar...
FANNY
Ferma! E veleno!
(si scaglia su la tazza e la gitta a
terra)
LAMBOURNE
Che! Fanny!
WARNEY
(trascinando Amelia)
Sciagurata!
Per te paventa ancor!.. Vieni, ostinata!
LAMBOURNE
Compagna alla tua sorte
sarà costei...
WARNEY
O mi obbedisci... o il mio...
(Nel trascinarla comparisce
Leicester, ed Amelia esclama)
AMELIA
Ah! Leicester! pietà!
LEICESTER
Che mai vegg'io!
Contro di lei che osavi?
AMELIA
Alle mie labbra
letal bevanda egli appressava...
FANNY
Il cielo
qui mi condusse a suo favor?..
LEICESTER
(a Warney)
Spietato!
A che tanto furor?
WARNEY
(Fra sè)
Son disperato!
Scena Ultima
(Elisabetta, domestici, damigelle,
guardie ed i suddetti)
CORO
(precedendo Elisabetta)
La sovrana!
LEICESTER
In queste soglie?
LEICESTER, AMELIA, FANNY
Al tuo piè!..
ELISABETTA
Sorgete! amica
la Regina omai mirate:
le onte son da me obbliate,
e perdono al vostro error.
CORO
Donna augusta!
AMELIA, LEICESTER
E quali accenti...
WARNEY
(Fra sè)
E vi reggo, o miei tormenti?
ELISABETTA
La clemenza ha spenta l'ira;
cessa il giusto mio rigor.
LEICESTER,
AMELIA
Ah! dov'è chi non ammira
il magnanimo tuo cor?
WARNEY
(Fra sè)
Odio in sen quest'alma spira!
la divora il suo livor!
AMELIA
Da quei mostri io fui...
(indicando Warney e Lambourne)
WARNEY
Sì... è vero:
fiamma ascosa alimentai
per Amelia; io la trovai
sempre fida al suo consorte;
e sperai nel darle morte
di dar tregua al fiero ardor.
ELISABETTA
Da me lunge i traditori!
(Le guardie conducono altrove
Warney e Lambourne)
ELISABETTA
Sian di esempio al delinguente:
mai pietosa, mai clemente
sarò all'empio, al seduttor!
(a Leicester)
Tu potesti un solo istante
provocar la mia vendetta...
ma in me sorge trionfante
sol de' sudditi l'amor!
LEICESTER e AMELIA
Tutti esprima il mio/suo sembiante
i rimorsi del mio/suo cor!
ELISABETTA
Non più! La stringi al seno!
Onora in lei la sposa,
che seppe, generosa,
il fallo tuo celar.
É paga appien quest'alma,
nel suo regnar felice,
se render può la calma
a un cor, che seppe amar!
LEICESTER,
AMELIA
Soave, e bel contento
m'inebbria in tal momento!
Se a me sorride amore,
che resta più a bramar?
CORO,
FANNY
Brittannia avventurata,
se il cielo a te destina
il don di una eroina,
che ogni alma sa bear!

|
ACTO PRIMERO
(Amplia, y lujosa sala de las
habitaciones del conde de Leicester) Escena Primera
(Lambourne sale al
encuentro de los sirvientes
que llegan presurosos. Luego Leicester) LAMBOURNE
¡Amigos! ¿Por qué tanta prisa? CORO
Ha llegado
un mensajero de Warwich
a las puertas
de Mortimer. LAMBOURNE ¿Qué busca? CORO Pregunta por el Conde. LAMBOURNE
¡Vamos! ¡Ah ,quizás la reina
ya se acerca! Voy a la torre... CORO, LAMBOURNE ¡Oh, qué alegría! ¡Oh, día venturoso! ¡Isabel!
Que en
estos parajes
el eco
repita siempre su nombre. (Salen felices) LEICESTER ¡Esas voces!
Todos vitorean a Isabel.
A la heroína
de Albión,
tributan los corazones
promesas de fidelidad y devoción.
Pero, hay un corazón digno de ella
que es objeto de todo su
amor...¡el tuyo! Leicester, ¿se lo ofrecerás?
Te ata... ¡ay de mí!
una cadena inviolable,
que trunca el vuelo
de tu destino a su favor... ¡Conflicto fatal!
¡Ambición! ¡Amor! Veo... ¡ay de mí! a mi
inocente esposa
que me sonríe
mientras yo la amo,
en ella me impide acercarme a la corona. Tú... la reina... a mi
esperanza
cierras el paso
para aercarme a un trono. Pero...
¿sabes?, soy un
traidor
con aquella que el amor me dio. ¡Oh, sentimientos tiranos,
que al alma destrozan!
¡Por un momento
detened vuestro rigor! ¡Amigo, vamos, lanza
un rayo de paz para que sea menos profunda
la angustia del corazón! Segunda Escena
(Lambourne, los
sirvientes y el Conde) LAMBOURNE De la ciudad cercana
ya parte Isabel,
la real dama llegará pronto
a Kenilworth. LEICESTER (Para
sí)
¿Y Amelia? ¡Oh, cielos!
¿Qué haré
si la sorprende? ¿Ocultarla!... ¿Dónde?
Si la descubre... ¿se ofenderá?
¡Tiemblo! ¡Ah!
¿En qué peligro
me encuentro? LAMBOURNE (Para
sí)
Sus delirios comprendo,
ese corazón perplejo entiendo,
pero si no renuncia al amor,
no puede esperar merced. LEICESTER (Para
sí)
¡Ah! Todos creen que he logrado
cumplir todos mis anhelos,
pero un corazón más desventurado
que el mío, no existe. CORO ¡Recorra todas las playas
el clamor de nuestra alegría,
pues un honor tan estimado
el cielo
se ha dignado concedernos! (el coro se retira) LEICESTER Óyeme Lambourne;
absoluto secreto requiero
de tu fidelidad. LAMBOURNE ¿No
os he dado
seguras prueba de ello? LEICESTER Ve con Warney
y en la más apartada alcoba de mi castillo
recluid a Amelia.
Que ignore la llegada de Isabel.
Que nadie la vea... En ti confío. LAMBOURNE Tened calma
y
recomponed vuestro espíritu.
Pensad en vos, en el triunfo. Puntualmente
cumpliré vuestras órdenes. (se marcha) LEICESTER ¿Cómo mostrar una mirada
serena,
si el corazón dolorido tengo en el pecho?
Tercera Escena
(Fanny y el Conde) FANNY De
vuestra amante esposa, señor,
apuraos a calmar la ansiedad. Se acaba el día
y a su lado
aún no ha acudido el esposo.
Presagia amargas desventuras... LEICESTER
Antes del ocaso la veré,
me reclaman otros graves problemas.
Dile, que en paz soporte el destino,
que su
virtud...
que el amor... que el cielo...
(Para sí)
¡Ah! ¿Qué decir?... ¡No sé!
¿Qué debo
hacer? (se marcha) FANNY ¡Tan extraviado jamás lo he
visto! ¡Pobre Amelia!
¡Todavía te queda mucho por llorar! (se retira) Escena Cuarta (En una habitación
remota del viejo castillo. Warney conduce con
dificultad a Amelia
que
lo sigue ansiosa) WARNEY Venid. AMELIA ¿Dónde me llevas? WARNEY Esta es la orden de
vuestro
esposo,
mi señor. AMELIA ¡Leicester! ¿Por
qué recluirme
en una habitación
hermética, y sola?
WARNEY Yo no soy el intérprete
de sus deseos. AMELIA ¿Cómo
es que Warney,
cuyo talento lo
sabe todo,
ahora finge el arte de la ignorancia? WARNEY
¡Vos fuisteis siempre
cruel conmigo!
No obstante, no deseo otra cosa
que veros feliz. AMELIA ¡En vano pretendes mostrarte
sensible
con palabras lisonjeras! ¡No mientas!
Tu cruel corazón se muestra en tu
rostro. Todavía alimentas en tu pecho,
por envidia, el ansia de causarme daño. WARNEY No es verdad.
No soy culpable si
vuestro esposo
es insensible
a los suspiros.
¡Ah, qué ingratitud! ¿Sólo yo
soy el causante de vuestras penas? AMELIA
Entonces, ¿él es mi tirano? ¡Vamos, habla! WARNEY De toda mirada...
sí... me impuso ocultarte. AMELIA Pero
¿por qué? WARNEY ¿Quién puede explicar la
causa? AMELIA ¿En su pecho habrá
muerto el amor por mí? WARNEY
(Para sí) Lo
presiente...¡oh,
infortunada! AMELIA ¡Ah!
Abandonada por todos,
¿por qué aún me mantengo viva? WARNEY ¡Calmaos,
querida y
ved en mí a un defensor!
Piadosa, concededme
la merced de un sincero amor. ¡Mientras me quede
un hálito de vida,
la sangre sabré
derramar por vos! AMELIA ¿Cómo puedes esperar
que yo falte a mi fidelidad? ¡Compadécete de una infeliz! ¡Ten piedad de mí! ¡Derramar, hay, déjame,
mientras tenga vida,
amargas lágrimas
sin piedad! WARNEY
¿No tengo esperanzas? AMELIA ¡Audaz!
Y aún... WARNEY ¡Vamos! ¡Necia! ¡Vamos! ¡Terca! AMELIA ¡Horror!...
¡Monstruo!
Me provocas... WARNEY
¡Ya verás
si sé vengar
un amor ultrajado!
(Para sí)
¿Ese sonido? ¡Las trompetas suenan
a lo
lejos! ¡Isabel!
AMELIA ¿Te
marchas?... WARNEY Quédate... AMELIA ¡Ah! ¡No! ¡Escúchame! WARNEY ¿Te rindes
a mis deseos? AMELIA ¡Ah,
antes muerta! WARNEY De tu rechazo
te arrepentirás...
¡despiadada! A ti misma... ¡oh,
ingrata! deberás reprocharte esto. AMELIA ¡Pobre corazón gimiente...
oprimido... palpitante! ¿Es posible que aún
puedas soportar tantas penas? (Warney
se marcha). Escena Quinta
(Amelia, luego Lambourne) AMELIA
¿Quizás él pudiera.. ¡No, el pérfido no
se atrevería a tanto! Pero entretanto, sola
me ha dejado aquí... ¡Ah, no, salgamos! LAMBOURNE El paso
más allá de esta puerta
no os está permitido, Amelia. AMELIA ¿Cómo? Lambourne
¿osas detenerme? LAMBOURNE Es de Leicester
la orden. AMELIA ¡Ah, entonces es
verdad!... ¡Oh, Dios! ¿Qué debo pensar?
Surge en mi mente un torbellino de dudas
y al alma teme un funesto porvenir...
¡Ay de mi! (regresa a su
aposento) LAMBOURNE
No podrás eludirme,
pues ya sabes que soy como Argos. (se marcha)
Escena Sexta (Exterior del
castillo de Kenilworth. Dos torres se
elevan majestuosas. Gran portón de entrada al
que se accede por un magnífico puente, adornado
de
obeliscos y trofeos militares instalados para
celebrar
la llegada de Isabel) (Los centinelas en las
torres dan la señal con las
trompetas, que ya está a la vista del castillo el real
cortejo. Retumba el cañón de la fortaleza. Salen
numerosos guardias del conde de Leicester que van a
formar doble fila a los
costados del camino que deberá
transitar la reina. Todos
los sirvientes y las damas en
trajes de fiesta, se reúnen
en el puente y ebrios de
alegría, por grupos, exclaman) SIRVIENTES ¡Aquí está!
DAMAS ¡Oh! ¡Mirad!... SIRVIENTES ¡Oh!
¡Mirad
¡Qué cortejo! DAMAS ¡Qué pompa! SIRVIENTES ¡Está próximo!
DAMAS ¡Ya llega! ¡Viva Isabel! TODOS ¡Viva! ¡Viva! (Un escuadrón de
guardias reales precede a la reina
que avanza en un corcel blanco. Está a su
lado el
conde de Leicester. Las damas y sus
caballeros la
siguen a caballo. El pueblo, los sirvientes y las
damas expresan su alegría con lo siguiente coro) CORO ¡Ven,
gran heroína
de Inglaterra! ¡Ven, de tu pueblo
deleite y amor! Tú llegas, y reviven
en su tallos secos
las flores que marchitas
mantenía la helada. Llegas, y espontáneamente
crece a tus pies
el lirio, símbolo
de nuestra fidelidad. Brilla refulgente
el astro mayor,
portador
de un día tan afortunado. ¡Viva, de Inglaterra
la hermosa reina! ¡Viva, del pueblo
delicia, y amor!
(Llega la reina y
desmonta del caballo ayudada por el conde. Lo mismo
hacen los miembros de su cortejo.
Mientras el pueblo
se reúne a su alrededor, Leicester
habla con
disimulo a Warney) LEICESTER
(en voz baja)
¿Y Amelia?.. WARNEY (en
voz baja)
No tema. Una hermética habitación
la mantiene oculta a toda mirada. LEICESTER (Para
sí)
¡Por fin respiro! ISABEL ¡Sí, hijos míos! El regalo
más hermoso,
es ver que soy la destinataria
de vuestro sincero amor. ¡Si la paz abre sus tesoros
a las artes, y al pastor;
si brotan los laureles
al británico valor,
afortunados serán mis esfuerzos! ¡Reinaré siempre feliz! CORO
¡En ti, Albión el genio honra,
sólo a ti debe su esplendor! LEICESTER (Para
sí)
¿Por quÉ en mi pecho saltas y gimes? ¿Por qué así palpitas,
corazón mío? WARNEY (Para
sí)
La suerte te ofrece sus dones ¿y dudas? ¡Te traiciona esa palidez! ISABEL
(Para sí) ¡En un dulce éxtasis
está mi alma atrapada!
¡El cielo sonríe y señala
mi felicidad!
Pero en medio de tanta alegría
¡alado Dios! ¡Te siento!
¡Te esquivo, y sin embargo me oprime tu
severidad! LEICESTER ¡Venid, mi reina! ¡Apresuraos
a ingresar a Kenilworth! CORO, TODOS ¡Viva Isabel
que tanto honor nos otorga! (La reina, acompañada
por Leicester y seguida
por toda su comitiva, entra en el castillo en
medio
de las aclamaciones, y a los gritos festivos
del pueblo)
ACTO SEGUNDO
(En un cuarto remoto, como en el Primer Acto) Escena Primera
(Leicester y Warney) LEICESTER Warney, en vano me
detienes. Deseo verla y
calmar sus angustias. WARNEY De la reina,
señor, temed su vigilante mirada
a la que nada escapa, Lo que siente vuestra alma
se lee en vuestro rostro. Su corazón sospecha
y, si os alejáis de ella, estaréis perdido. LEICESTER ¿Y pretendes
que a una tierna esposa
abandone? No… Tan cruel...
Leicester no es. WARNEY Sus quejas
contra mí oiréis. Supone, injustamente,
que soy su enemigo. LEICESTER ¡La pobre desventurada
merece piedad! WARNEY Entonces renunciad al trono
de Inglaterra. Que sepa de vuestra situación
la ofendida Isabel,
y aguardad sobre vuestra cabeza la gran venganza. LEICESTER ¡Cállate! ¡Compadécete al
menos
de las complicadas y fatales
consecuencias de mis sentimientos! WARNEY Desleal amigo
vuestro
sería, si alentara
un amor tan peligroso. Que Amelia
sea sacada de Kenilworth; que regrese
al lejano castillo de Cumnor. Que su destino sea confiado al paso del tiempo
y se disipe este inminente vendaval. LEICESTER Quiero convencerla de ello. WARNEY
En vano lo esperáis. LEICESTER Si ella fuera reacia,
entonces cautamente tu mismo la llevarás WARNEY
Siempre me tendréis dispuesto a cumplir
vuestros deseos.
(Para sí)
¡La ingrata ya está en mi poder! (se marcha) LEICESTER ¡Que difícil situación!...
¡Aquí está!... ¡Oh, qué momento! ¡Apenas me
ha visto
y corre a mis brazos, anhelante!
Escena Segunda
(Amelia y Leicester) AMELIA ¡Ah! ¡Leicester!... ¡Tú
aquí! LEICESTER (Para
sí) ¡No sabe... no se atreve
mi boca a decir una palabra! AMELIA ¿Hacia otra parte miras
al reencontrarnos? ¿Odio o remordimiento?...
¡Ingrato corazón! ¿Esa palidez en el rostro
te provoca mi presencia? ¿A una esposa fiel
así
ofendes? ¿Una prueba mayor podría
darte de mi amor? LEICESTER Óyeme... AMELIA
¡Quiero hablar!
¡Escúchame y calla! LEICESTER
(Para sí) ¡Ay de mí! AMELIA Ante mi padre, que
junto a mí
feliz vivía,
tú fuiste, alma culpable... ¡y me raptaste! Amelia,
por ti supo,
inmolar a la naturaleza
y
el deber de una hija... Todo... el llanto del padre... el luto
de la familia...
no pudieron detener mis pasos... LEICESTER (Para
sí)
¡Oh, Dios! AMELIA ¡Tú lo quisiste,
y yo todo lo olvidé por ti! LEICESTER Sabes... AMELIA Un matrimonio secreto
me pediste... LEICESTER Es verdad... Pero... AMELIA Por tu corazón sincero,
feliz
la mano te di... LEICESTER Y aún... AMELIA Ahora, redoblando las
ofensas,
dedicado a nuevas empresas,
me encierras y prisionera
soy de Warney... ¿por qué? ¿Es esta la fidelidad
que un día me juraste? LEICESTER (Para
sí)
¿Qué puedo decir? Por esa boca un
Dios habla... ¡Qué horror causa en mi alma
su mirada acusadora! AMELIA (Para
sí)
Calla y no se preocupa por mí. ¡No responde a mis
palabras! Ya no hay esperanza... He perdido
todo poder sobre su corazón. LEICESTER Querida, créeme: Yo te
amo... ¡Ante cielo, que me oye, lo
juro! Por ti vivo, y deseo
hacerte feliz... soporta al menos, que oculto esté nuestro matrimonio
por algún tiempo;
y luego, Britania, en ti verá a mi esposa. AMELIA No acepto... LEICESTER Isabel,
que mi castillo honra,
mi casamiento ignora. AMELIA Que lo sepa, y por mí
misma... ¡Así lo quiero!
Demorarlo aumenta mi deshonra.
¡Soy grande en mi candor! También abren el camino al
trono
la virtud y el honor. LEICESTER ¡Conocer me baste,
ingrata tu corazón! No... En mí no amaste
solamente el esplendor. ¡Un alma orgullosa,
soberbia y ambiciosa,
no es mi esposa,
no merece mi amor! AMELIA ¡Ah!
¡Todo me indica
que una perversa seducción
ha arrastrado tu alma
hacia una tierna pasión! Pero completa,
despiadado, tu cruel propósito. ¡Que tu
propia mano me mate! AMELIA,
LEICESTER ¡Ansiedad! ¡Suspiros! ¡Tormentos! ¡Martirios! ¿Qué corazón podrá soportar
tanto rigor? (Se marchan por vías
opuestas). Escena Tercera
(Lambourne guía con precaución a los secuaces
de Warney; luego llega el propio Warney) LAMBOURNE Cautos, con sigilo y en
silencio,
amigos, entrad. CORO Te seguimos diligentes... LAMBOURNE
¡Hablad bajo! CORO ¿Qué deseas? LAMBOURNE A sus más fieles servidores
Warney ha reunido. CORO
Condúcenos ante él, pues ante una señal,
una insinuación suya, inmediatamente
obedeceremos. Él conoce bien nuestro
valor. LAMBOURNE ¿Quién podrá dudar
de tanta fidelidad? CORO
Esperemos aquí, sosegados, a que él compruebe nuestra
gran fidelidad. WARNEY ¡Aquí estoy!
Vuestro trabajo tendrá una generosa recompensa
(a Lambourne)
Dime, ¿me eres fiel
como lo has sido hasta ahora? LAMBOURNE ¡Warney, me ultraja
vuestra duda! En toda empresa arriesgada
mis labios y mis brazos,
despreciando el peligro y la vida,
¿no os abrieron el camino? WARNEY Pero en este caso
requiero una prueba extrema. LAMBOURNE
Hablad. WARNEY Escúchame. Una llama voraz, bien lo
sabes,
por los hermosos ojos de Amelia
se ha encendido en mí. LAMBOURNE Extinguidla
y acabaréis con vuestro martirio... WARNEY
Tengo ocasión de fulminar a esa ingrata. Hace
un momento su esposo
dejo escapar su ira más feroz. Quiere
que yo la lleve a Cumno. LAMBOURNE ¿De qué forma? WARNEY ¡Con la máxima
celeridad
y como sólo Warney decida!
(Para sí)
¡Calla, amor!
Si una esperanza anidaba en mi alma,
ahora, que gime en mi pecho,
no la sujetará tu rigor. ¡El dardo que has
lanzado
es su mayor tormento! LAMBOURNE Si la venganza
anida en vuestro corazón,
¡soltad el freno de vuestro furor! CORO ¿Por qué se agita y tiembla? ¿Por qué está tan pálido? WARNEY Amigos, oídme. CORO
¡Hablad!... WARNEY ¿Me seguís siendo fieles? CORO
¿Puedéis dudarlo? WARNEY Jurad... CORO ¡Lo juramos! LAMBOURNE Tened confianza en ellos. WARNEY A un alma perjura
que me ha traicionado,
debéis llevarla de inmediato...
CORO ¿Dónde? WARNEY A
esa ingrata
la
llevaréis a Cumnor CORO ¡Estamos listos!... ¿Y
ella? WARNEY (señalando a Lambourne) El amigo os conducirá. LAMBOURNE Seguidme... WARNEY
¡Espera!
(llevándolo aparte)
Otra tarea debes realizar. LAMBOURNE ¿Qué duda
os detiene? ¿Por qué tanta ansiedad? WARNEY Este puñal... LAMBOURNE ¿Qué pensáis? WARNEY ¡Tómalo, y apenas llegue
a su destino la ingrata,
mátala, y así se apaciguará mi ira! LAMBOURNE
Muerta será la ingrata,
sabré traspasar su corazón. WARNEY
Que en sus últimos momentos
sepa de mi ultraje... Dile que eres
el vengador de Warney.
(Para sí)
¡Oh paz,
te he perdido por mi funesto amor! LAMBOURNE En sus últimos suspiros
sabré insultarla. CORO Si
os ultrajó, ¿por qué de ardor tembláis? (Warney
se marcha. Lambourne
y el
coro entran en las habitaciones)
Escena Cuarta
(Amelia; luego Isabel.
Una cueva de forma
circular, cavada en la montaña, destinada a ser
un
agradable lugar de descanso. A un lado de la
misma, una
fuente majestuosa donde se levanta
la estatua de
Isabel, coronada por el genio británico.
Desde la
espaciosa entrada, se ven agradables
jardines y un
delicioso parque donde se han colocado
muchos
ornamentos festivos) AMELIA ¡De tu garra rapaz
me sustrajo
una mano celestial, cruel Warney!
Un pasaje subterráneo secreto,
que conduce desde la recóndita
habitación hasta el amplio parque,
me mostró mi Dios protector.
Que esta caverna solitaria me sirva de
escondite; y en cuanto oscurezca, de Kenilworth, huiré.
Lejos de las trampas de mis enemigos,
reclamaré mis derechos... ¿Y esa mujer?...
¡Cielos!
¿Por qué su majestuoso aspecto
provoca en mi pecho temor y sospechas?
(se oculta detrás de la fuente) ISABEL ¡Estoy sola!...
¡Oh, suspiros reprimidos, salid al aire! He
pasado un momento delicado.
Sus dulces palabras, a pesar mío,
se enseñorean de mi alma.
¡Qué turbación, qué contraste de afectos
se despertaron en mí hace un instante!
Para poner en calma mi espíritu agitado,
le rogué que se alejara de mí.
En esta retirada caverna me repondré.
¡Faltó poco para que mis labios
y mi corazón
revelaran su oculto amor! (se sienta sobre una
piedra) AMELIA (Para
sí)
¿Es la reina? ISABEL Isabel, ¡sobreponte! AMELIA (Para
sí)
¡Es
Isabel! ISABEL ¿No prometiste
ser la esposa del pueblo?
Toda preocupación que te aparte de tu deber,
¡debes alejarla de ti!... ¿Y podré hacerlo?
¡Leicester! ¡Hombre digno de mí! ¡Lo que siento por ti tiene
el valor de un reino! AMELIA (con una fuerte
exclamación, para sí) ¡Qué escucho! ¡Ah,
desventurada! ISABEL ¿Oigo una voz?...
¡Una dama! (ve a
Amelia) AMELIA (Para
sí)
Apenas soporto su mirada. ISABEL ¿Por qué tiemblas?...
¿Quién eres? Habla... acércate... AMELIA ¡Reina,
a vuestros pies! (postrándose, se abraza
a las
rodillas de Isabel) ISABEL ¿Por qué
lloras? ¿Eres acaso infeliz? Tu consuelo, mujer,
reconoce en mí. Para aliviar a los
oprimidos
el cielo me dio un trono,
destruyendo el orgullo
y premiando la fe. AMELIA
A vuestros pies, mi amargas lágrimas os
hablarán de mi situación. ¡Soy la víctima de
un traidor!
ISABEL ¿De un traidor?... ¿Quién
es él? AMELIA (Para
sí)
¡Ah! ¿Qué diré? ISABEL ¡Contesta! AMELIA (Para
sí)
¡Leicester! ISABEL ¿Estás confundida? AMELIA (Para
sí)
¡Leicester estará perdido
si a ella le revelo su nombre!... ISABEL ¡Vamos! Isabel no soporta
tanta incertidumbre, apresúrate...
¿Quién eres? AMELIA La
infeliz hija de Ugo Robsart... ISABEL ¡Amelia!...
¿Quién te ha llevado a esta situación?...
¿Debo
castigar en ti
a un alma culpable?... AMELIA ¡Ah! ¡No!... ¡Por el cielo
os lo juro!...
El Honor ha sido la guía de mis pasos... ISABEL Pero...
¿y el traidor?... AMELIA Warney... ISABEL
¿Así se llama?... AMELIA Escuchadme...
No os he dicho la verdad... ISABEL ¡Me asustas!
Cuéntame... AMELIA ¡Ah!... Mi suerte
está en manos de Leicester... ISABEL (Admirada) ¡Qué! Leicester
y tú... ¿Es
posible?...
(Para sí)
¿Si fuera así?... ¡Qué terrible sospecha!...
¡Ah, que tiemble el villano
si se ha burlado de mí!...
(Arrastrando a Amelia
tras de sí)
¡Ven!... AMELIA ¡Piedad!
ISABEL ¡Verás
cómo sobre el impío el rayo
de mi ira caerá! AMELIA ¡Ah,
me hacéis temblar!
(Para
sí)
¿Qué será de mí? Última Escena
(Mientras Isabel arrastra a Amelia fuera de la
gruta, entra Leicester seguido por Warney.
Los
guardias y cazadores se quedan en el exterior) LEICESTER
¡Augusta señora, a la cacería nos invita la
feliz señal!
ISABEL Una presa muy agradable
te he reservado... ¡aquí está! (le presenta a Amelia) LEICESTER, AMELIA, WARNEY
(Para sí) ¡Oh, cielos! LEICESTER (Para
sí)
¡Ella! ¡Amelia! ¿Y viene con la Regina? ¡Ay de mí! ¡Qué espanto
cae sobre mi corazón! ¡Se ha descorrido el velo! ¡Ha
quedado en claro la
traición! ¡Apenan si puedo respirar! ¡Una nube oscurece mi
visión! ¡Ah, no podré salvarme de este
peligro!...
ISABEL (Para
sí)
¡Tiembla y vacila! ¡El rostro
descompuesto! ¡El terror lo deja mudo,
descubriendo claramente su falta!
¡Ah, ya se enciende la ira
en mí! ¿Cómo pudo ese corazón
falaz
perturbar la hermosa paz
de aquella que un día lo amó? AMELIA (Para
sí)
¡Ah, qué momento! ¡Me traicionó ese cruel
corazón! ¡Lo adoro pero el infiel
alberga
otro amor en su pecho! ¡Qué infeliz soy!...
¡El destino, sin piedad, me niega la
felicidad
y a morir me condena! WARNEY (Para
sí)
¡Cómo! ¿Amelia me ha sido arrebatada? ¡Oh, qué situación funesta! ¡Ya desconcertado
el conde calla y culpable se declara! ¡Gime y palpita confundida
mi alma en el peligro!... ¡Ah, no encuentro consejo! ¡La razón me abandonó! ISABEL (a Leicester)
Amelia dice que su destino está en tus
manos... ¿Qué significa esa misteriosa frase? LEICESTER ¡Mi
señora! Tú sabrás... ISABEL
Palabras entrecortadas... ¡Habla o tiembla! AMELIA,
LEICESTER (Para
sí)
¡Qué congoja cruel! WARNEY Es mi esposa
y ella cree que no la amo. Ha pensado que el
Conde me podría obligar a que la ame. ISABEL (a Amelia) ¿Es verdad? AMELIA (Para
sí)
¡Ah! LEICESTER (Para
sí)
¡Infeliz! ISABEL Di, ¿es verdad? AMELIA
No... ISABEL ¡Cómo! WARNEY ¡Mentirosa! LEICESTER (Para
sí)
¡Me pierde! AMELIA ¡No!... ¡Mi cruel destino
no puede cambiarse! ISABEL
¡Almas indignas! Burlada me siento, pero
arrancar esta venda yo sabré. ¡Que esta mujer sea
arrestada!
(a los guardias que
llegan
rápidamente ante su señal)
¡Guardias,
lleváosla! ¡Que a ella nadie se acerque! AMELIA ¡Señora! LEICESTER ¡Piedad! ISABEL ¿Piedad me pides,
pérfido? ¡Nunca la esperes! ¡Verás cuanto te costará
el haberme ultrajado! (Para
sí)
¡Mi corazón delira
a causa de los celos! ¡Ah, de tus saetas, Amor,
experimento la crueldad! LEICESTER, AMELIA, WARNEY (Para
sí)
¡Qué momento tan terrible! ¡Siento que mi corazón se
congela! ¡Todo me causa pavor! ¡Todo me hace temblar! (Los guardias conducen a
Amelia.
Los demás asistentes se retiran)
ACTO TERCERO
(Una amplia sala como en el primer acto. Escena Primera
(Leicester, Warney,
luego Isabel) LEICESTER ¿Y Amelia? WARNEY Está confinada
sin posibilidad de ser vista. LEICESTER Pero Isabel... WARNEY
Defiende el nudo del sagrado Himeneo.
El silencio de Amelia juega a mi favor.
Conseguid que la Reina
la entregue bajo mi poder. LEICESTER ¡Pobre esposa! WARNEY
¿Os preocupáis por un alma orgullosa que
expuso vuestra vida y que casi os cuesta la real corona?
LEICESTER Pero ¿qué pasará con ella? WARNEY Confiad en mí... quedaréis
satisfecho. (La reina entra) ISABEL ¡Warney! ¡Retírate! (Warney se retira). LEICESTER ¡Majestad! ISABEL ¿Y
bien?
¿Ya no estás a mi lado, Leicester? LEICESTER Tus reprimendas...
sin nuevas noticias...
(Para sí)
¡Ah, me confundo! ISABEL Entiendo.
Una boca mentirosa casi logra
ensombrecer tu rara fidelidad.
Quiero que la hija de Robsart,
la esposa de Warney,
comprenda cuánto agradecimiento
guarda Isabel.
LEICESTER (Para
sí)
¡Ay de mí! ISABEL (Para
sí)
¡Con el alma
él se liga de esa manera! LEICESTER Tu clemencia
¿quién puede ignorar? ISABEL Pero
antes, deseo arte
una luminosa prueba.
LEICESTER (Para
sí)
¡Cielos! ISABEL De tu destino
Britania se alegrará…
(Para sí)
¡Tiembla ingrato! LEICESTER (Para
sí)
¡Ah! ISABEL (Para
sí)
¡Suspira! LEICESTER (Para
sí)
¿Y yo podría?... ISABEL (Para
sí)
¿Qué dirá? ¡Vacila! LEICESTER (Para
sí)
¡Oh, qué situación! ¡Brilla una estrella para
mi mal! ISABEL (Para
sí)
¡Está desconcertado! ¡Está ansioso! LEICESTER (Para
sí)
¡Ah! preveo el triste suceso. ¡Y siento desfallecer mi
corazón! ISABEL (Para
sí)
El peligro te preocupa.
¡Te atrapé, traidor! LEICESTER Si ante tus ojos no soy
culpable,
nada me queda por desear. ISABEL Esto no es suficiente; y el
mayor regalo,
la merced que tanto deseas,
de mí la tendrás... LEICESTER (Para
sí)
¡Qué escucho! ISABEL Un trono. LEICESTER (Para
sí)
¡Ah, me muero! ¡Oh, cielos! ¿Por qué? ISABEL
Sí, un trono.
Dame tu mano,
eres mi consorte, y rey. Al héroe como su soberano
respete en ti Inglaterra. Todo enemigo será
insignificante,
si tú reinas conmigo. LEICESTER (Para
sí)
¿Qué hacer?... ¿Qué decir? ISABEL ¿Perplejo,
vuelves los ojos a otra parte? LEICESTER ¡Majestad....
¡Oh, Dios!
Tú no sabes... ISABEL ¿Te agitas? ¿Tiemblas? ¿Por qué? LEICESTER
¡Reconoce en mí a un ingrato
indigno de tan gran premio!...
Soy culpable, pero desventurado...
¡Que tu desdén me fulmine! Sábelo al fin...
el esposo de Amelia yo soy... Que la muerte
castigue mi falta...
Pero que a ella,
víctima infeliz, salve tu piedad. ISABEL ¡Cruel! ¡Lo dijiste!
¡Al fin te sorprendí en tus mentiras! ¡En tu caída
Amelia también caerá! LEICESTER ¡Escúchame!.... ISABEL ¡Es en vano rogar!
¡Apártate de mí!
¡Vete! LEICESTER (Para
sí)
¡Todo está perdido!
¡Qué tremendo golpe! ¡Ah, me has traicionado,
Amor funesto! ¿Dónde están mis ojos,
que en mi tormento
amargas lágrimas
no saben derramar?) ISABEL (Para
sí)
¡He sido traicionada!
¿Qué gran golpe es este? ¡Ah, me has castigado,
Amor funesto! ¿Dónde está ese corazón
que en semejante momento
no es sensible a mi penar? (Salen por lados
opuestos)
Escena Segunda
(En un cuarto remoto del
antiguo castillo. Amelia y Fanny) AMELIA
¡Te reencuentro, Fanny!
Siento menos doloroso mi martirio,
si me dejas llorar en tu pecho amigo. FANNY Errante anduve
hasta ahora, buscando encontrarte AMELIA ¿Y cómo osaste
entrar aquí? FANNY Cautamente, desde lejos,
te he seguido desde el momento
que el cruel Warney te trajo aquí. Lo vi presuroso partir con
Lambourne.
Despreciando el peligro
me acerque hasta ti. AMELIA Mi situación... FANNY La conozco bien. AMELIA Todo puedo temer.
EL perjuro me prometió amor
y con el más cruel de los engaños,
¡hizo que existiera para mí,
un tormento mayor que la muerte! Parece aún
que me dijera...
¡"yo te amaré fielmente"!
¡Cuán feliz era entonces
mi alma enamorada! Pero los días felices
cambiaron en un momento. ¡Penas, y no más felicidad,
oprimen mi corazón! ¡Se aleja la imagen
agradable
que de alegría
mi vida colmó! Entre crueles pálpitos
y una inmensa ansiedad,
sólo me queda llorar
en mi dolor FANNY Clámate: El cielo sabrá... AMELIA ¡Dios mío! ¡Warney! ¡Escóndete en esa
habitación, o estás perdida! FANNY ¡Por ti sabré morir! (se oculta) AMELIA ¡Profundo miedo
me despierta su aspecto! Escena Tercera
(Warney, luego Lambourne; finalmente Leicester) WARNEY Amelia, es necesario
que me sigas. AMELIA ¿Adónde? WARNEY ¿Para qué quieres saberlo? Debes obedecer. AMELIA No iré, si antes... WARNEY De este lugar debo
llevarte por la fuerza. AMELIA ¿Con violencia?... WARNEY
Tal me lo impone aquél a quien adoras.
Pero si fueras complaciente conmigo,
podría transgredir sus órdenes... AMELIA ¡Alma criminal! ¡Monstruo con aspecto humano! ¡Te detesto! WARNEY ¡Entonces basta!
¡Tú, lo
has querido!
Seré implacable... Ven conmigo... AMELIA ¡Oh,
qué martirio! ¡Se me nubla la visión!... (tambaleándose cae sobre
una silla) WARNEY (buscando una copa)
Esto te aliviará...
(Para
sí)
Beberás la muerte...
Será el momento de mi venganza. AMELIA ¿Y a la inocencia
de tal manera se oprime? FANNY (Para
sí)
¡Ah! ¿Cómo salvar
a esta infeliz? WARNEY
(A Lambourne) ¡Date
prisa!
(Para sí)
En esta copa
un poderoso veneno.
(Lambourne trae una copa, Warney
provisto de
una ampolla vierte el veneno
de modo que es visto
por Fanny)
FANNY (Para
sí)
¡Ah, traidor! WARNEY ¡Me das lástima!
Pero mitigar no puedo tu destino...
¡Toma! Esto te hará recuperar fuerzas...
FANNY ¡Detente! ¡Es veneno! (Arrebata la copa y la
arroja al suelo) LAMBOURNE ¡Qué! ¡Fanny! WARNEY (Arrastrando a Amelia) ¡Desgraciada! ¡Ven,
obstinada! LAMBOURNE Compañera de su suerte
serás tú también... WARNEY O me obedeces... o mí... (En ese instante llega
Leicester, -
y Amelia exclama) AMELIA ¡Ah, Leicester! ¡Piedad! LEICESTER ¡Que veo! ¿Cómo osas?... AMELIA A mis labios una letal
bebida
él acercó... FANNY ¡El cielo aquí
me condujo para salvarla!... LEICESTER (a Warney) ¡Despiadado! ¿Por qué tanta furia? WARNEY (Para
sí)
¡Desesperado estoy! Última Escena
(Isabel, sirvientes, damas, guardias
y los ya mencionados) CORO (precediendo a Isabel) ¡Su majestad! LEICESTER ¿En este lugar? LEICESTER, AMELIA, FANNY ¡A vuestros pies!... ISABEL ¡Levantaros!
Miradme como una amiga.
Olvido vuestros agravios y os otorgo mi
perdón. CORO ¡Mujer augusta! AMELIA,
LEICESTER Vuestras palabras... WARNEY (Para
sí)
¿Deberé seguir sufriendo mis tormentos? ISABEL
La clemencia ha extinguido la ira
y detiene mi justo castigo. LEICESTER,
AMELIA ¡Ah! ¿Dónde hay alguien que
no admire
tu magnánimo corazón? WARNEY (Para
sí)
¡El alma en mi pecho sólo odio me inspira! ¡La devora el rencor! AMELIA Por estos monstruos yo
fui... (señalando a Warney y a
Lambourne) WARNEY
¡Sí... es verdad!
Una pasión oculta alimenté
por Amelia. La veía siempre fiel a su esposo
y esperaba, con darle muerte,
apaciguar mi feroz pasión. ISABEL ¡Llevaros lejos de mí a los
traidores! (Los guardias se llevan
detenidos a
Warney y Lambourne) ISABEL Que sean un ejemplo para
los criminales:
¡Nunca compasiva, nunca clemente
seré con el cruel y con el seductor!
(a Leicester)
Tú pudiste en un sólo instante
provocar mi venganza...
pero en mí surgió triunfante
el amor por mis súbditos. LEICESTER,
AMELIA ¡Todo expresa en mi/sus
semblantes
los remordimientos de mi/sus corazones! ISABEL ¡Abrázala contra
tu pecho! Honra en ella a la esposa
que supo, generosa,
tu falta ocultar. ¡Queda satisfecha
plenamente mi alma,
si puede devolver la calma
a un corazón que supo amar! LEICESTER, AMELIA ¡La
dulce y hermosa felicidad
me embriaga en este instante! Si me sonríe el
amor,
¿qué más puedo desear? CORO,
FANNY ¡Bienaventurada sea Britania,
pues el cielo le ha concedido una heroína
que bendice
a cada una de sus almas!
Traducido y
digitalizadopor: José Luis Roviaro 2020
|